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Turismo e dintorni: la parola alla ProLoco

San Benedetto del Tronto | Calvaresi: “Il problema del turismo in Italia è che non viene percepito come volano dell’economia”.

di Martina Oddi

Collina, Coleffi, De Santi, Calvaresi e Scarpantoni

La Riviera delle Palme e il turismo: un binomio naturale con un potenziale di sviluppo esponenziale. Che però non viene stimolato dagli enti pubblici e dagli investitori privati. L'allarme arriva dalla Proloco di San Benedetto, per bocca di Marco Calvaresi e Marco Collina, supportati nelle loro valutazioni dall'esperienza del presidente regionale Claudio De Santi e del rappresentante provinciale Gianfranco Coleffi.

In base ai dati emersi da un'analisi tecnica sull'andamento della stagione turistica e del grado di soddisfazione dei visitatori - curata dalla Ma. Co. Per di Andrea Perugini - si evince che San Benedetto ha dalla sua la bellezza della città, il mare pulito, il tratto sud del lungomare che incanta per il suo splendore, sagre e gite nell'entroterra da provare almeno una volta, e diversi eventi ad alto gradimento popolare, come Gioca la Luna, Carmina Burana e Vernacolando. I punti deboli riguardano l'indotto turistico - sacrificato dalla crisi - la carenza di turisti stranieri e di pendolari, la viabilità e l'accessibilità al lungomare fortemente penalizzata dalle soste a pagamento prolungate fino alle 24.00, la riqualificazione disattesa del lungomare nord e la quasi totale assenza di farmacie, parchimetri, e negozi aperti sulla via del mare.

La relazione tecnica presentata oggi alla stampa sottolinea anche alcuni spunti di riflessione, elementi che hanno influenzato l'andamento turistico, come l'inquinamento del torrente Vibrata - intorno al quale si è scatenato l'allarmismo negli ultimi giorni - le notizie apparse su alcune testate circa l'elevato numero di morti in mare - dovuti in realtà a situazioni contingenti di malore o malattie piuttosto che ad un malfunzionamento dei servizi di sicurezza - la netta superiorità qualitativa degli hotel ascolani e della vallata e l'indifferenza ai nuovi flussi turistici, come quello dei russi che hanno staccato in fatto di presenze i tedeschi nella vicina Rimini.

L'analisi, estratta dalle risposte ad un questionario modulato ad hoc e sottoposto ad un campione di 700 turisti, rivela che ad una buona valutazione dell'accoglienza, della pulizia, della ricettività e dei servizi in spiaggia fa da contrappunto un giudizio negativo circa i parcheggi - che servirebbero in un numero ben maggiore - e la delusione per l'assenza di eventi e spettacoli di rilievo nazionale - soprattutto durante la bassa stagione.

E se l'obiettivo comune è il sospirato prolungamento della stagione dai 70 giorni attuali a 80-85 potenziali, uno dei deficit più evidenti è la mancanza di una giuda con tutti gli eventi estivi, insieme ad un polo alternativo di divertimento che catalizzi i visitatori e permetta di non essere schiavi delle condizioni metereologiche avverse, come segnalano Umberto Scartozzi e Sergio Rossi, referenti Proloco per Grottammare e Porto D'Ascoli. Come pure mancano punti vendita in cui i tanti turisti che lo desiderano possano acquistare prodotti tipici, una miopia imprenditoriale del tutto incomprensibile.

Marco Calvaresi fa anche il punto sulla polemica in corso sulle sagre: la Proloco promuove il territorio e le sue tipicità, e vuole prendere le distanze dagli avventori che improvvisano eventi solo per fare soldi, senza alcun valore sociale e nessun tipo di garanzia alimentare. E De Santi raddoppia il carico sottolineando che è in cantiere la creazione di un logo che certifichi le sagre delle Proloco, mentre è già attivo il sito www.unplimarche.it che riserva una pagina autogestita ad ogni proloco regionale, come pure il sito www.prolocoinfesta.it, in cui trovare tutti gli eventi organizzati nell'arco dell'anno. Ma sarà l'albo regionale degli eventi curati dalle ProLoco - invocato a gran voce - a togliere ogni dubbio sulla validità delle manifestazioni e a dissociarle definitivamente da tutte quelle che ne sviliscono il nome, come le sagre che vantano prodotti tipici di dubbia provenienza e genuinità, oltre che condizioni igieniche che sfuggono ad ogni controllo.

Il presidente De Santi ci tiene a precisare che in fatto di igiene le sagre ProLoco vantano tutte la certificazione HACCP e non hanno nulla da invidiare ai ristoranti e agli altri centri di ristoro. E Marco Calvaresi chiude ricordando che gli enti pubblici dovrebbero assumere una posizione chiara rispetto al rapporto con le ProLoco, custodi della ricerca storica e delle tradizioni, dell'accoglienza e della promozione turistica, che si reggono sulla buona volontà e lo spirito di sacrificio di semplici volontari. Volontariato e impegno, turismo e territorio, una vocazione per il bene collettivo da salvaguardare che apre la strada al futuro della nostra terra.

01/09/2010





        
  



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Turismo e dintorni: la parola alla ProLoco

San Benedetto del Tronto | Calvaresi: “Il problema del turismo in Italia è che non viene percepito come volano dell’economia”.

di Martina Oddi

Collina, Coleffi, De Santi, Calvaresi e Scarpantoni

La Riviera delle Palme e il turismo: un binomio naturale con un potenziale di sviluppo esponenziale. Che però non viene stimolato dagli enti pubblici e dagli investitori privati. L'allarme arriva dalla Proloco di San Benedetto, per bocca di Marco Calvaresi e Marco Collina, supportati nelle loro valutazioni dall'esperienza del presidente regionale Claudio De Santi e del rappresentante provinciale Gianfranco Coleffi.

In base ai dati emersi da un'analisi tecnica sull'andamento della stagione turistica e del grado di soddisfazione dei visitatori - curata dalla Ma. Co. Per di Andrea Perugini - si evince che San Benedetto ha dalla sua la bellezza della città, il mare pulito, il tratto sud del lungomare che incanta per il suo splendore, sagre e gite nell'entroterra da provare almeno una volta, e diversi eventi ad alto gradimento popolare, come Gioca la Luna, Carmina Burana e Vernacolando. I punti deboli riguardano l'indotto turistico - sacrificato dalla crisi - la carenza di turisti stranieri e di pendolari, la viabilità e l'accessibilità al lungomare fortemente penalizzata dalle soste a pagamento prolungate fino alle 24.00, la riqualificazione disattesa del lungomare nord e la quasi totale assenza di farmacie, parchimetri, e negozi aperti sulla via del mare.

La relazione tecnica presentata oggi alla stampa sottolinea anche alcuni spunti di riflessione, elementi che hanno influenzato l'andamento turistico, come l'inquinamento del torrente Vibrata - intorno al quale si è scatenato l'allarmismo negli ultimi giorni - le notizie apparse su alcune testate circa l'elevato numero di morti in mare - dovuti in realtà a situazioni contingenti di malore o malattie piuttosto che ad un malfunzionamento dei servizi di sicurezza - la netta superiorità qualitativa degli hotel ascolani e della vallata e l'indifferenza ai nuovi flussi turistici, come quello dei russi che hanno staccato in fatto di presenze i tedeschi nella vicina Rimini.

L'analisi, estratta dalle risposte ad un questionario modulato ad hoc e sottoposto ad un campione di 700 turisti, rivela che ad una buona valutazione dell'accoglienza, della pulizia, della ricettività e dei servizi in spiaggia fa da contrappunto un giudizio negativo circa i parcheggi - che servirebbero in un numero ben maggiore - e la delusione per l'assenza di eventi e spettacoli di rilievo nazionale - soprattutto durante la bassa stagione.

E se l'obiettivo comune è il sospirato prolungamento della stagione dai 70 giorni attuali a 80-85 potenziali, uno dei deficit più evidenti è la mancanza di una giuda con tutti gli eventi estivi, insieme ad un polo alternativo di divertimento che catalizzi i visitatori e permetta di non essere schiavi delle condizioni metereologiche avverse, come segnalano Umberto Scartozzi e Sergio Rossi, referenti Proloco per Grottammare e Porto D'Ascoli. Come pure mancano punti vendita in cui i tanti turisti che lo desiderano possano acquistare prodotti tipici, una miopia imprenditoriale del tutto incomprensibile.

Marco Calvaresi fa anche il punto sulla polemica in corso sulle sagre: la Proloco promuove il territorio e le sue tipicità, e vuole prendere le distanze dagli avventori che improvvisano eventi solo per fare soldi, senza alcun valore sociale e nessun tipo di garanzia alimentare. E De Santi raddoppia il carico sottolineando che è in cantiere la creazione di un logo che certifichi le sagre delle Proloco, mentre è già attivo il sito www.unplimarche.it che riserva una pagina autogestita ad ogni proloco regionale, come pure il sito www.prolocoinfesta.it, in cui trovare tutti gli eventi organizzati nell'arco dell'anno. Ma sarà l'albo regionale degli eventi curati dalle ProLoco - invocato a gran voce - a togliere ogni dubbio sulla validità delle manifestazioni e a dissociarle definitivamente da tutte quelle che ne sviliscono il nome, come le sagre che vantano prodotti tipici di dubbia provenienza e genuinità, oltre che condizioni igieniche che sfuggono ad ogni controllo.

Il presidente De Santi ci tiene a precisare che in fatto di igiene le sagre ProLoco vantano tutte la certificazione HACCP e non hanno nulla da invidiare ai ristoranti e agli altri centri di ristoro. E Marco Calvaresi chiude ricordando che gli enti pubblici dovrebbero assumere una posizione chiara rispetto al rapporto con le ProLoco, custodi della ricerca storica e delle tradizioni, dell'accoglienza e della promozione turistica, che si reggono sulla buona volontà e lo spirito di sacrificio di semplici volontari. Volontariato e impegno, turismo e territorio, una vocazione per il bene collettivo da salvaguardare che apre la strada al futuro della nostra terra.

01/09/2010





        
  



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Turismo e dintorni: la parola alla ProLoco

San Benedetto del Tronto | Calvaresi: “Il problema del turismo in Italia è che non viene percepito come volano dell’economia”.

di Martina Oddi

Collina, Coleffi, De Santi, Calvaresi e Scarpantoni

La Riviera delle Palme e il turismo: un binomio naturale con un potenziale di sviluppo esponenziale. Che però non viene stimolato dagli enti pubblici e dagli investitori privati. L'allarme arriva dalla Proloco di San Benedetto, per bocca di Marco Calvaresi e Marco Collina, supportati nelle loro valutazioni dall'esperienza del presidente regionale Claudio De Santi e del rappresentante provinciale Gianfranco Coleffi.

In base ai dati emersi da un'analisi tecnica sull'andamento della stagione turistica e del grado di soddisfazione dei visitatori - curata dalla Ma. Co. Per di Andrea Perugini - si evince che San Benedetto ha dalla sua la bellezza della città, il mare pulito, il tratto sud del lungomare che incanta per il suo splendore, sagre e gite nell'entroterra da provare almeno una volta, e diversi eventi ad alto gradimento popolare, come Gioca la Luna, Carmina Burana e Vernacolando. I punti deboli riguardano l'indotto turistico - sacrificato dalla crisi - la carenza di turisti stranieri e di pendolari, la viabilità e l'accessibilità al lungomare fortemente penalizzata dalle soste a pagamento prolungate fino alle 24.00, la riqualificazione disattesa del lungomare nord e la quasi totale assenza di farmacie, parchimetri, e negozi aperti sulla via del mare.

La relazione tecnica presentata oggi alla stampa sottolinea anche alcuni spunti di riflessione, elementi che hanno influenzato l'andamento turistico, come l'inquinamento del torrente Vibrata - intorno al quale si è scatenato l'allarmismo negli ultimi giorni - le notizie apparse su alcune testate circa l'elevato numero di morti in mare - dovuti in realtà a situazioni contingenti di malore o malattie piuttosto che ad un malfunzionamento dei servizi di sicurezza - la netta superiorità qualitativa degli hotel ascolani e della vallata e l'indifferenza ai nuovi flussi turistici, come quello dei russi che hanno staccato in fatto di presenze i tedeschi nella vicina Rimini.

L'analisi, estratta dalle risposte ad un questionario modulato ad hoc e sottoposto ad un campione di 700 turisti, rivela che ad una buona valutazione dell'accoglienza, della pulizia, della ricettività e dei servizi in spiaggia fa da contrappunto un giudizio negativo circa i parcheggi - che servirebbero in un numero ben maggiore - e la delusione per l'assenza di eventi e spettacoli di rilievo nazionale - soprattutto durante la bassa stagione.

E se l'obiettivo comune è il sospirato prolungamento della stagione dai 70 giorni attuali a 80-85 potenziali, uno dei deficit più evidenti è la mancanza di una giuda con tutti gli eventi estivi, insieme ad un polo alternativo di divertimento che catalizzi i visitatori e permetta di non essere schiavi delle condizioni metereologiche avverse, come segnalano Umberto Scartozzi e Sergio Rossi, referenti Proloco per Grottammare e Porto D'Ascoli. Come pure mancano punti vendita in cui i tanti turisti che lo desiderano possano acquistare prodotti tipici, una miopia imprenditoriale del tutto incomprensibile.

Marco Calvaresi fa anche il punto sulla polemica in corso sulle sagre: la Proloco promuove il territorio e le sue tipicità, e vuole prendere le distanze dagli avventori che improvvisano eventi solo per fare soldi, senza alcun valore sociale e nessun tipo di garanzia alimentare. E De Santi raddoppia il carico sottolineando che è in cantiere la creazione di un logo che certifichi le sagre delle Proloco, mentre è già attivo il sito www.unplimarche.it che riserva una pagina autogestita ad ogni proloco regionale, come pure il sito www.prolocoinfesta.it, in cui trovare tutti gli eventi organizzati nell'arco dell'anno. Ma sarà l'albo regionale degli eventi curati dalle ProLoco - invocato a gran voce - a togliere ogni dubbio sulla validità delle manifestazioni e a dissociarle definitivamente da tutte quelle che ne sviliscono il nome, come le sagre che vantano prodotti tipici di dubbia provenienza e genuinità, oltre che condizioni igieniche che sfuggono ad ogni controllo.

Il presidente De Santi ci tiene a precisare che in fatto di igiene le sagre ProLoco vantano tutte la certificazione HACCP e non hanno nulla da invidiare ai ristoranti e agli altri centri di ristoro. E Marco Calvaresi chiude ricordando che gli enti pubblici dovrebbero assumere una posizione chiara rispetto al rapporto con le ProLoco, custodi della ricerca storica e delle tradizioni, dell'accoglienza e della promozione turistica, che si reggono sulla buona volontà e lo spirito di sacrificio di semplici volontari. Volontariato e impegno, turismo e territorio, una vocazione per il bene collettivo da salvaguardare che apre la strada al futuro della nostra terra.

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