Circolo Territoriale di San Benedetto del Tronto
San Benedetto del Tronto | Generazione Italia, Circolo Territoriale di San Benedetto del Tronto, ritiene opportuno dedicare un approfondimento tecnico politico sul Decreto Legislativo relativo al trasferimento dei Beni Statali ai Comuni.

Benito Rossi
L'Amministrazione Comunale deve formulare espressa richiesta allo Stato quali Beni mobili ed immobili, per i quali verrà formulato un apposito elenco che sarà reso pubblico, intende farsi assegnare, compilando una specifica e motivata domanda, dopo di che, sarà lo Stato ad assegnare definitivamente al Comune i Beni in cessione. Quali beni questa Amministrazione ha richiesto? E chi di questa Amministrazione ha deciso?
Questo primo passaggio è di ordine politico, è fondamentale, soprattutto per una città, come San Benedetto, devastata dalle tante varianti al piano regolatore.
Quindi il Comune ha la possibilità di acquisire aree Statali, può decidere di cambiarne la destinazione d'uso, o può decidere di tenere e gestire le aree assegnate. Di fatto lo Stato non vende i beni statali, ma offre la possibilità al Comune di determinare un processo di programmazione economica attraverso il buon uso delle aree.
Risulta pertanto superficiale parlare di turismo in relazione all'ubicazione degli uffici, pagati con i soldi pubblici, piuttosto riteniamo concreto e fondamentale avere la capacità di riportare i turisti a San Benedetto attraverso una riconversione programmatica delle attività turistiche per una città che si relazioni con l'intero Piceno. La città di San Benedetto, pertanto, si deve interrogare su come le aree che verranno acquisite gratuitamente, possano fungere da volano per un rilancio turistico estivo ed invernale.
Generazione Italia intende quindi elevare la discussione su un agone politico in netto calo motivazionale, innanzitutto attraverso una perfetta conoscenza del Decreto legislativo, evitando così figuracce, perdite di tempo e di denaro pubblico come è avvenuto nel caso Ballarin.
Seguiremo, quindi, le vicende, che non mancheranno, sulle aree Statali proprio per capire se si parla di progettualità a beneficio della collettività, così come la normativa impone, oppure se trattasi di decisioni focalizzate, ma scompensate rispetto le esigenze generali di una città oramai paralizzata dai troppi interessi trasversali privi di capacità progettuale.
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05/07/2010
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