Ciccanti-Castelli, si infiamma la polemica sull'abolizione della Provincia
Ascoli Piceno | Il parlamentare UDC ha risposto con durezza alle accuse mosse ieri dal sindaco in consiglio comunale: "è il suo governo che ha proposto di eliminare la nostra Provincia, io ho cercato di salvare il salvabile".

Amedeo Ciccanti
"A Castelli do due consigli- dice il parlamentare UDC - non parlare male degli assenti e di non seguitare ad imbrogliare il Consiglio comunale. Che abbia paura del confronto tanto da indurre a convocare il Consiglio di mercoledi è cosa nota. Che dimentichi di aver fatto la campagna elettorale del 2008 sostenendo la sopressione delle province, quindi anche di quella di Ascoli è cosa pure nota".
Ciccanti ricorda che è stato proprio il governo Berlusconi a proporre di cancellare poche province tra cui quella di Ascoli, ponendo il limite di soglia minimo a 220.000 ab8itanti e che la norma è stata cancellata dal Presidente della Repubblica a causa della mancanza dei requisiti di necessità ed urgenza.
Ciccanti invece sostiene, da parte sua, di aver fatto il possibile per salvare il salvabile in commissione affari costituzionali presentando un emendamento che abbassasse a 200.000 abitanti il limite (emendamento poi fatto proprio dal relatore Presidente Bruno), cosa che risulta agli atti.
Così come è cosa nota che abbia chiesto al Governo di uscire dalla guerra dei poveri portando avanti una riforma piu' coraggiosa discutendo di un minimo di soglia di 500.000 abitanti.
"Che Castelli dica poi che volevo cancellare Ascoli per farne una provincia con 500.000 abitanti - continua Ciccanti - dopo averla salvata se passava il limite del suo Governo a 220.000, mi sembra una provocazione non degna di onestà intellettuale. Dire poi che lui e qualcun altro si siano mossi per ottenere questo risultato, è una bugia grande quanto una casa, perchè quando si è discusso di questo argomento non c'era nessuno di Ascoli e nessun ascolano ha mai parlato al Presidente Bruno per sua stessa personale ammissione".
Secondo il parlamentare UDC inoltre la decisione del centro destra non si regge in piedi dal punto di vista finanziario e giuridico:" la mia esperienza porta a dire che non se ne farà niente! Che poi Castelli si agiti cercando visibilità andando a conquistare consensi già dichiarati come quelli di Amatrice e Amandola, può solo fare tenerezza, dimostrando di rincorrere situazioni che lui scopre quando altri le hanno già archiviate".
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10/06/2010
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Betto Liberati