U.S.P.: Senza intercettazioni indagini bloccate.
Roma | "Perchè il governo insiste nell'impedire alla polizia di fare il suo lavoro? Dichiarazione del Vice Segretario Nazionale dellU.S.P. Roberto Boni e del Vice Segretario Nazionale Onorario Salvatore Tornambene".

Silvio Berlusconi
La sicurezza ed il contrasto ad ogni forma di criminalità, ha costituito, durante ogni campagna elettorale del partito del Premier Silvio Berlusconi, uno dei principali punti cardine in grado di attirare sia i voti di una moltitudine di italiani speranzosi in un rinnovato progetto di legalità, sia quelli di migliaia e migliaia uomini delle Forze dell'Ordine ai quali era stato inopinatamente assicurato il rapido e funzionale riassetto di un settore di prevenzione e di indagine prossimo al collasso.
Nella sostanza, le promesse sono rimaste solo tali, tanto che gli attesi aumenti delle retribuzioni, degli organici e delle tecnologie, altro non sono stati che vuote parole nella bocca dei soliti politicanti di turno, incapaci di rendersi conto del progressivo invecchiamento di un Comparto Sicurezza che chiede, da lungo tempo, maggiori risorse per poter fare bene il suo lavoro e adoperarsi efficacemente per la tutela della collettività.
Ora, si è addirittura giunti al paradosso di sopprimere una misura di indagine formidabile e insostituibile, quale è quella delle intercettazioni telefoniche, uniche in grado di sopperire a quella gravissima carenza di Poliziotti che impedisce di raggiungere i medesimi scopi attraverso misure di investigazione alternative.
Dopo le Leggi farsa, gli sconti di pena, i permessi premio, l'indulto e il forsennato garantismo, quale altra arma resta agli uomini delle Forze dell'Ordine per svolgere con dignità ed efficienza la loro difficile compito di contrasto e di prevenzione contro il crimine? Probabilmente nessuna!
Per questo non possiamo che stigmatizzare il comportamento di quegli eminenti politici che hanno evidentemente ritenuto di avventurarsi in settori ad essi sconosciuti, adottando iniziative assai opinabili quali sono le previste restrizioni sulle intercettazioni telefoniche, pur senza avere piena consapevolezza dei gravi effetti negativi che ciò comporterà per le indagini e, senza nemmeno avere l'umiltà di interpellare preventivamente coloro che in quei settori quotidianamente operano e, che ben avrebbero potuto fornire un valido contributo di professionalità e di esperienza alla stesura del discusso provvedimento.
Come Poliziotti e come cittadini non possiamo quindi che restare assolutamente allibiti! Sebbene sia condivisibile la necessità di tutelare l'altrui privacy, non può essere altrettanto condivisibile l'ipotesi di autorizzare una intercettazione solo in presenza di un reato in atto, ... vale a dire mai!
Di fatto, si va ad assicurare la totale impunità a tutti quei malviventi stabilmente dediti allo spaccio di droga, alle rapine, all'usura, alle truffe, allo sfruttamento della prostituzione, alla concussione o corruzione, al furto e alla ricettazione, al riciclaggio, all'immigrazione clandestina, e via dicendo.
E, questi, seppur talvolta considerati, a torto, come reati minori, costituiscono l'agghiacciante rappresentazione di una presenza criminale, concreta e attiva, che tuttora attanaglia le nostre città, terrorizzando i cittadini e impegnando oltremodo le Forze dell'Ordine, giunte ormai allo stremo delle forze, senza più uomini, senza più mezzi, senza risorse, senza incentivi e, soprattutto, malpagate. Ora, le si vorrebbe privare anche dell'ultima opportunità di rendersi utili.
E' indubbiamente deprecabile la gogna mediatica che spesso segue la becera pubblicazione di registrazioni telefoniche che dovrebbero restare ben chiuse nei fascicoli processuali, ma da Poliziotti non possiamo comprendere né la natura e né l'urgenza di un provvedimento pasticciato e deleterio che il Governo si appresta ad emanare sulle intercettazioni telefoniche.
Perciò, chiediamo all'Esecutivo di sedersi innanzitutto ad un tavolo con i Rappresentanti delle Forze di Polizia, per ascoltare il loro suggerimenti e le loro proposte e, giungere con essi ad una iniziativa di Legge realmente efficace, che non penalizzi ulteriormente le indispensabili attività investigative.
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31/05/2010
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