Il capogruppo Bruno Gabrielli chiede spiegazioni al sindaco in merito alla variante
San Benedetto del Tronto | Abbiamo la cognizione e la consapevolezza di quanto verde e servizi sono in dotazione effettiva ad oggi? E' questo uno dei temi principale trattato dal capogruppo consiliare Gabrielli.

Bruno Gabrielli
Premesso che con delibera n.78 del luglio 2008 il Consiglio Comunale di San Benedetto ha adottato definitivamente la variante normativa relativa all'art.48 delle N.T.A. del P.R.G. vigente. Il sottoscritto consigliere comunale nelle sedute consiliari in cui è stato dibattuto l'argomento in oggetto ha sollevato forti perplessità sulla tenuta tecnico-giuridica dell'impianto ideato e messo in atto dall'arch. Zazio.
In particolare il sottoscritto ha prodotto osservazioni scritte, puntualmente rigettate dall'ufficio Urbanistica comunale, dove denunciava con dovizia di argomentazioni il fatto che dall'approvazione di questa variante sarebbe scaturito il venir meno del rispetto del quantitativo minimo (18mq/abitante) degli standards previsti dal DM 1444/68 e dalla L.R. 34/92.
Parte di quanto da me asserito è stato confermato dalla Provincia stessa, la quale, tenuta per legge ad esprimersi in maniera vincolante sulle varianti proposte dai Comuni, ha evidenziato, attraverso la propria delibera n.184 del maggio u.s., come dai 24mq/ab. iniziali presenti nel P.R.G. vigente sul territorio di San Benedetto con l'introduzione di questa delibera si sia scesi a soli 20,31 mq/ab.prescrivendo comunque il riconteggio degli standard mai effettuato da codesta amministrazione.
Premesso inoltre che nel Consiglio Comunale del 29 aprile u.s. è stata approvata una variante parziale al Piano Regolatore Generale, inerente l'aumento di previsione di aree standard urbanistico di proprietà comunale. Che nella relazione tecnica presente nell'elaborato n°1 allegato alla delibera si legge in premessa che "il progetto scaturisce dalla necessità di un sostanziale incremento degli standard urbanistici per mezzo dell'utilizzo di aree già di proprietà comunale.
Incremento indispensabile per il sopraggiungere di nuovi schemi caratterizzanti l'urbanistica moderna, i quali tendono sempre di più ad un pragmatismo riconducibile al riconoscimento di una città reale e non semplicemente teorica o peggio cartacea". Ed ancora "tale incremento potrà essere utilizzato nel futuro per varie finalità come ad esempio: serbatoio di standard necessario per la monetizzazione, altri piani particolareggiati di iniziativa pubblica."
Preso inoltre atto di quanto affermato dal sindaco durante il suo intervento in sede di discussione della variante in oggetto e in particolare " omiss. mi viene da chiedere abbiamo una consapevolezza di quanti sono gli standard, gli standard di legge, li dovremmo più o meno conoscere tutti, 24 metri mq di verde e servizi per abitante.
Abbiamo la cognizione e la consapevolezza di quanto verde e servizi sono in dotazione effettiva ad oggi? E così come quando uno va la domenica a messa dovrebbe dire prima di cominciare a parlare: riconosci i propri peccati. Omiss. "quindi diciamo ci sono degli atti che portano gli standard quelli reali a superare i 12 mq per abitante, ok?, ce lo dobbiamo dire e ce lo dobbiamo ricordare sennò parliamo alla luna."
Detto ciò chiediamo proprio al fine di quel pragmatismo riconducibile al riconoscimento di una città reale e non semplicemente teorica o cartacea, di entrare in possesso quanto prima della documentazione (elaborati planimetrici e rilievi metrici di dettaglio) che ha permesso al sindaco di poter affermare che gli standard effettivi corrispondono a circa 12 mq per abitante, e comunque di conoscere in maniera ufficiale tale dato fondamentale per lo sviluppo urbanistico della nostra città.
Laddove corrisponda al vero quanto affermato dal sindaco, cioè che questo sia nettamente inferiore al limite di 18 mq per abitante previsto dalla legge (DM 1444/68 e dalla L.R. 34/92) come può ritenersi plausibile che l'incremento degli standard derivanti dalla variante in oggetto possano essere utilizzati nel futuro, tra le varie ipotesi, per finalità quale quella di serbatoio di standard necessario per la monetizzazione e non esclusivamente per cercare di colmare l'enorme divario esistente per rispettare la legge.
Come abbia potuto il sindaco finalizzare la variante all'art.48 NTA dalla quale è scaturita una sensibile riduzione degli standard pur avendo ben chiaro in mente la dotazione effettiva degli standard nella nostra città.
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18/05/2010
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