"Almeno dieci o dodici qualità di pesce tra cui razza, gattuccio, tracina, scorfano, bocca in capo, mazzoline e seppie. Soprattutto pesce di scoglio a pasta dura. Immancabile il peperone insieme al pomodoro verde. Il segreto sta nel perfetto equilibrio dei sapori, senza eccedere con l'aceto. Un piatto talmente gradevole ed appetitoso che non ha confronti" così lo chef Federico Palestini della "Caserma Guelfa" descrive il brodetto alla sambenedettese.

Palestini parteciperà alla Cena dei Pescatori di Eataly Torino - il più grande mercato di cibi di alta qualità - giovedì 20 maggio: il menù, preparato con la collaborazione di Nando Fiorentini di Eataly, prevede proprio il brodetto alla sambenedettese affiancato da crudo di sugarelli, trippa di pescatrice, zuppa toscana con cicale, patate e peperoni e in chiusura un sorbetto dell'Agrigelateria di san Pè.

In abbinamento vini di Umani Ronchi: Verdicchio dei Castelli di Jesi "Villa Bianchi", Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore "Casal di Serra" e Marche rosso igt "Pelago". 

Una cena per cento persone (i posti sono esauriti da tempo) che vuole essere un omaggio alla cucina di mare marchigiana e toscana più tradizionale, quella che usa "il pesce povero" come base principale dei migliori piatti di pesce.

Sempre il 20 maggio lo chef Palestini verrà premiato alla Città del Gusto di Roma, dalla Guida Gambero Rosso Low Cost per il locale "Nudo e Crudo", uno dei pochi locali della costa marchigiana inseriti nella guida. Nell'ex pescheria riadattata lo chef Palestini è riuscito a creare una trattoria fuori dal comune in cui la specialità è il pesce cotto o fritto d'asporto, servito con aperitivi e vini locali. Un ristorante senza servizio, né posate, si paga a peso e si mangia sui carretti o, se c'è tanta gente, persino appoggiati sul cofano delle macchine. Ritirerà il premio il figlio Francesco con tutto lo staff composto da Giorgio Bracatelli , Marco Pantone e Patrizio Palmieri.