"Ospizio degli Orrori": effettuato il nono arresto
Ascoli Piceno | Continuano le indagini relative agli abusi avvenuti nella Casa di Giobbe. Emergono nuovi particolari sui maltrattamenti subiti dai degenti.
di Ugo Mancini

C.E., 51 anni, ascolano
I carabinieri di Ascoli Piceno hanno eseguito stamattina l'arresto di C.E. un 51enne residente nel capoluogo che, nella famigerata casa di cura svolgeva il ruolo di operatore di sostegno nei confronti di un reatino di 47 anni affetto da gravi patologie.
L'operazione è avvenuta in seguito ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Ascoli Piceno Carlo Calvaresi. Il fermo di C.E. è stato deciso sulla base di varie testimonianze e riscontri emersi durante le indagini condotte dal Sostituto Procuratore Ettore Picardi.
Anche in questo caso sono turpi i particolari che emergono dalla vicenda. Secondo vari ospiti della struttura C.E. è stato descritto come una persona violenta, che per motivi anche banali picchiava e umiliava il paziente affidatogli con calci e pugni, arrivando persino a legarlo mani e piedi con un lenzuolo strappato. In un'altra circostanza C.E. avrebbe anche costretto una donna a farsi una doccia chiudendola in bagno.
A seguito dei fatti venuti alla luce, a carico di C.E. sono state contestate le seguenti ipotesi di reato: concorso in sequestro di persona continuato, concorso in maltrattamenti continuati e concorso in abbandono di incapaci continuati. Dopo le formalità di rito, l'operatore della Casa di Giobbe è stato trasferito nella Casa Circondariale di Marino del Tronto.
Si tratta della nona persona coinvolta nello scandalo dell' "Ospizio degli Orrori", una terribile vicenda che lo scorso 28 gennaio aveva sconvolto la provincia di Ascoli, destando scalpore anche nelle cronache nazionali.
Quella mattina i Carabinieri effettuarono un blitz nella Casa di Giobbe, potendo constatare la veridicità delle accuse formulate durante le indagini. I degenti risultavano ricoverati in stanze inidonee per dimensioni e carenze igieniche, abbandonati a se stessi e senza alcuna vigilanza.
La struttura venne posta sotto sequestro ed otto persone furono arrestate con le accuse di esercizio abusivo della professione di infermiere, maltrattamenti, sequestro e abbandono.
Le indagini dei carabinieri proseguono incessantemente per accertare ulteriori responsabilità da sottoporre al vaglio delle autorità competenti.
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26/02/2010
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