Quando a San Benedetto capitano emergenze grandi o piccole, i cittadini e la stessa Amministrazione comunale subiscono un supplemento di sventura: l'opportunismo di Pasqualino Piunti, che da un lato si presenta come amministratore, ovvero vicepresidente della Provincia di Ascoli Piceno, dall'altro come oppositore in consiglio comunale.

Pochi giorni fa, la terza carica dello Stato, il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, ha affermato che ricoprire più incarichi vuol dire abusare della fiducia dei cittadini. Nel caso di Piunti, non soltanto si tratta di "più incarichi", ma anche di ruoli opposti, che generano strabismo se non schizofrenia.

Ma siccome come politici non dovremmo mai dimenticare il punto di vista dei cittadini, penso che Piunti non debba limitarsi a criticare, in maniera logorroica e inconcludente. Dovrebbe dare risposte concrete. Dovrebbe spiegarci cosa abbia fatto lui da vicesindaco per le scuole cittadine, e cosa stia facendo da vicepresidente della Provincia, oltre a farsi fotografare con l'aria di chi si atteggia, questo sì molto bene. Io mi sforzo di parlare con i dati alla mano, e Piunti mi accusa di inutilità e addirittura di essere pericoloso. Non ha altri argomenti, è vacuo come sempre.

Noi preferiamo rimboccarci le maniche, e questo continuerò a fare io stesso fino alla fine del mio mandato. I cittadini sappiano che non passerò altro tempo ad occuparmi del fumo senza arrosto del consigliere o vicepresidente della Provincia Piunti.