UGL: "Per incentivare l'emergenza occorrono investimenti economici e professionisti del settore".
San Benedetto del Tronto | Il Pronto Soccorso di San Benedetto è collocato sulla costa e presta assistenza ben oltre la zona 12 arrivando a Pedaso, in Abbruzzo ed ai confini della Provincia di Ascoli Piceno.
Benito Rossi
Oggi la mole dei pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso di San Benedetto è notevolmente elevata ma per supportare la massa dei pazienti è necessario che la Regione Marche investa nell'emergenza della zona 12. Se è vero, e non chiacchiere, che uno dei punti fondamentali di investimento per la zona 12 e' l'emergenza allora è bene che la Regione Marche metta mano al personale. La situazione del personale rimane invariata anche nel periodo estivo.
In radiologia occorre maggiore personale Medico e tecnico radiologo altrimenti e' normale che le risposte di refertazione arrivino con lentezza. Soprattutto nel turno notturno è ormai necessaria la guardia medica attiva.
In ortopedia occorrono maggiori medici in maniera da dedicare un ambulatorio diurno 8-20 solo per il pronto soccorso 7 giorni su 7
Apertura della radiologia per i piccoli traumi presso il Pronto Soccorso. Questione gia' affrontata, annunciata ma ancora non funzionale. (dicono che c'e da attendere la completa ristrutturazione)
Maggiore disponibilità dei posti letto presso i reparti per liberare i pazienti dalle barelle del pronto soccorso ma sull'argomento e' necessario aprire un confronto con gli altri reparti, con l'assistenza domiciliare e con le cliniche private convenzionate
Prevedere l'apertura di un terzo ambulatorio presso il pronto soccorso per smaltire i codici verdi
Prevedere l'assunzione di almeno 6 infermieri per incentivare l'emergenza territoriale considerato che a tutt'oggi, oltre all'infermiere del 118 un altro infermiere lascia la sala del pronto soccorso per intervenire sul territorio ed in mare all'occorrenza.
Molto si sta facendo sul campo della formazione ma la questione del personale è la nota dolente che la Regione Marche non vuole coprire in termini di spesa; basti pensare che una unità infermieristica in malattia al Pronto Soccorso dal mese di Luglio non è mai stata sostituita ed una buona percentuale di infermieri possiede oltre 3 mesi di ferie pregresse.
Sicuramente c'è da migliorare la gestione dell'emergenza territoriale lasciata troppo spesso in balia di un territorio troppo vasto rispetto alla forza lavoro ma con scarso personale infermieristico e medico non si puo' pretendere poi di applicare i rigidi protocolli in termini di legge.
Pensare che un infermiere debba lasciare il pronto soccorso (unico caso in Italia) per coprire l'emergenza territoriale non può che aumentare svariati rischi.
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13/01/2010
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