Successo di pubblico alla mostra dei disegni di Giorgio Savino "Pande" presso la Palazzina Azzurra
San Benedetto del Tronto | ""La bellezza salverà il mondo" di Feder Dostoevskij. Se c'è una freccia che Giorgio ha ripreso e rilanciato verso il futuro è proprio questo motto".
Fotoschioppo
La Bellezza
Nella vita capita di subire angherie o soprusi, di vivere un disagio familiare o sociale, di soffrire per un affetto o per amore, per malattie o per mancanze.
Come se ne esce? Occhio per occhio per diventare tutti ciechi, con la nevrosi, con l'anoressia o la bulimia privata o in ambito sociale, o anche in modo più "nobile" con la resistenza, con la lotta, con la testimonianza o con la fede. Tuttavia, se non si contrappone la BELLEZZA come cura taumaturgica, come cardine del fare quotidiano, come leva su cui sollevarsi, come finalità delle nostre attività, come sistema di relazione, tutto resterà vano e vacuo.
"La bellezza salverà il mondo" (Fedor Dostoevskij). Più vasta e completa della bontà, la bellezza è un luogo dell'anima, è una qualità delle cose percepite che ognuno di noi coltiva, studia, approfondisce e accarezza, ricavandone piacevolezze alla vista e riflessioni benevole sul significato della propria esistenza. Se poi questo stato d'animo si riesce anche a traferire ad altri, se viene donato, se contamina altre persone, vuol dire che si è capita la profondità del pensiero di Dostoevskij.
FOTOSCHIOPPO vuole essere questo. Non è un negozio di tele d'autore, o un'esposizione imbalsamatoria, è una mostra, un mostrare, donare agli occhi, all'anima ai pensieri qualcosa di prezioso.
Saranno in mostra tecniche diverse dalle più classiche come le incisioni (in una versione originale, ottenute con un sistema non tossico), alle più moderne come "SpeedPaint," in cui si vede l'autore mentre compone l'opera con l'uso di tavoletta grafica e computer.
Giorgio Savino, nonostante la giovanissima età,18 anni, non rendeva banali le sue opere, proprio perché è riuscito a coniugare le diverse tecniche ai contenuti artistici, alzando la qualità e l'emozione del segno.
Il Dono
Il dono è nettamente separato dallo scambio utilitario di oggetti equivalenti. Dev'essere sganciato anche dal dono come momento economico che sia di redistribuzione delle ricchezze in dall'alto verso il basso (carità) o dal basso vero l'alto (richiesta di favori), e neppure di società cortese si vuole qui parlare
C'è un dono orizzontale, di reciprocità, che rafforza i legami sociali e arricchisce culturalmente i partecipanti. Abbiamo provato a creare un luogo dove l'oggetto donato non si stacca dal donatore, non si "aliena"; in questo modo, non creando obbligazione, la relazione non si estingue dopo lo scambio ma si allarga, perchè se i beni non si attribuiscono a nessuno in particolare ma a tutti in generale, avremo l'esatto opposto dell'accumulazione, cioè un bene comune allargato.
E' raro vedere tanti giovani accorrere ad una mostra e ciò non è solo dovuto alla storia di Giorgio, scomparso quasta estate a poco più di 18 anni, e al fatto che i giovani lo riconoscono come uno di loro, ma al talento che questo ragazzo ha dimostrato con una numerosa produzione grafica fatta di contenuti e tecniche molto diverse tra di loro.
Si spazia dal fumetto al fantasy, dagli studi sull'anatomia del corpo umano e del suo movimento a quelli sui volti, ai disegni fatti con Fotoshop. Tutto questo con un originale tratto, veloce, dinamico, vibrante.
Giorgio è un autodidatta che frequentava l'ultimo anno del Liceo Scientifico e proprio negli ultimi mesi di scuola fu "scoperto" dalla prof. di arte Genny Simone, che ha realizzato da alcuni disegni di Giorgio delle incisioni, e ha promosso e sollecitato questa mostra.
Essa però non sarebbe stata possibile senza una sinergia di forze: dalla famiglia dell'autore, al Comitato di quartiere Marina di sotto che si è speso molto per la sua realizzazione, al Comune di San Benedetto nella persona dell'assessore Margherita Sorge, al Liceo Scientifico soprattutto con il contributo del professore e artista Paolo Annibali.
Particolare ed interessante l'allestimento curato dal grafico Francesco Del Zompo con la supervisione di Pier Giorgio Camaioni.
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17/12/2009
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