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Piano Casa? A Grottammare serve a poco

Grottammare | La cittadina non potrà godere delle nuove disposizioni del decreto legge. Ecco tutte le spiegazioni dettate dall'Ingegnere Marcucci.

di Francesca Poli

Piano casa: quanto gioverà alla ripresa economica dell'edilizia cittadina? A quanto pare, secondo le disposizioni della nuova normativa regionale, entrata in vigore il 16 ottobre scorso e che verrà deliberata dal comune grottammarese entro il 29 novembre per regolarne l'applicabilità, sono ben pochi gli edifici che potranno godere dell'ampliamento delle volumetrie.

Ma ecco un sunto dei punti salienti della nuova normativa: il testo prevede la possibilità di ampliare fino al 20% il volume delle abitazioni private (fino ad un massimo di 200 m³). Per gli interventi di demolizione e ricostruzione, è previsto un premio di cubatura del 35%: si demoliscono 100 metri cubi e se ne ricostruiscono 135. Ammessa anche la demolizione e ricostruzione di capannoni, stabilimenti e ogni altra destinazione non residenziale. Per quanto riguarda le zone produttive (industriali, artigianali), l'ampliamento prevede un massimo di 400 m².

A prima vista una vera boccata di ossigeno, sia per le imprese edilizie sia per i cittadini ed imprenditori. Ma i cavilli e gli impedimenti sono tali che, a quanto pare, saranno in pochi nella cittadina a poter godere del nuovo piano casa. "Vengono escluse da questa normativa molte aree della città - spiega l'Ing. Marco Marcucci, responsabile dell'area Urbanistica ed Edilizia Privata del comune - infatti sono state escluse completamente le zone PAI (Piano d'Assetto Idrogeologico) che invece sarebbero edificabili. Senza contare le zone denominate P2, ovvero quelle aree caratterizzate da una pericolosità media (le zone franose)".

I quartieriappartenenti a questa classe sono parecchi: zona Azzolino, la collina di zona Ascolani, l'ex Ferriera, l'area relativa alla frana del Paese Alto e l'area collinare sita di fronte al Teatro delle Energie. Fuori dai giochi anche i centri storici "A Grottammare, con questa definizione non viene compreso solo il vecchio incasato ma anche il centro cittadino che va da Via Ballestra a Via Pontelungo" continua Marcucci. Stessa situazione per le aree tutelate integralmente dal PPAR (Piano Paesistico Ambientale della Regione) e le Zone B (di completamento) ovvero aree parzialmente o totalmente edificate come Zona Ascolani.

"Anche qui la nuova normativa sarà poco applicabile in quanto la legge, ovviamente, prevede il mantenimento della distanza di confine oltre che delle altezze. Ora, nella specifica area gli edifici sono così attaccati tra loro che l'ampliamento non sarà possibile" conclude Marcucci. Nulla da fare neanche per gli chalet. L'unica zona apparentemente senza vincoli è il Lungomare Sud, da Via Ballestra al Ballarin.

05/11/2009





        
  



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