Come nelle feste di paese i fuochi pirotecnici migliori arrivano tutti alla fine, così ha voluto fare la Samb. Ha tenuto tutti un pò sulla corda, con il fiato sospeso, sulle spine(guarda un pò, è il plurale di Spina). Così, spreconi e confusionari, fino a 7 minuti dalla fine. Tanto che il presidente(Spina, una sola) aveva deciso di incrementare il contingente italiano a Kabul. Aveva pensato:” Se perdiamo tutti in ritiro a Kabul”.

Di lì a poco l’insperata e un pò fortunata riscossa. Vinciamo , con un finale scoppiettante, per 3-1 . Però perdiamo una memorabile occasione politica. Magari Berlusconi, in cambio del contingente rossoblu, ci avrebbe prestato Inzaghi che, invece di fare il tiro al bersaglio sul portiere, le occasioni da rete le avrebbe messe dentro.

Il primo tempo della Samb è di quelli soporiferi. Solito tran, tran e gente che sugli spalti che ronfa rumorosamente però, tanto per precisare, anche favoriti dalla solita abbondante libagione.

Qui è il caso di fare un avviso ai naviganti. Carissimi atleti della gloriosa Samb dovete sapere che a primavera, quando si giocherà alle 16, cioè a digestione avvenuta, sarà bene che vi svegliaste un pochettino, perché a quell’ora nessuno ronferà e saranno fischi sonori accompagnati dai soliti coretti: “A lavorare, andate a lavorare, a lavorare….”

Tagliamo corto e facciamo il rendiconto del punto cruciale di un primo tempo poco decoroso.

Al 36° punizione per la Vis dai trenta metri. Palla nel mucchio, Pulcini manca la palla di testa. Moreno è proprio dietro di lui e mette di testa in rete.

La ripresa è un po’ più vivace. La notizia di partire per Kabul ha messo un po’ di pepe nel sedere degli undici rossoblù. Però non riescono a concretizzare. Un esempio, solo per rendere l’idea.

Al 66° Cacciatore si trova solo davanti al portiere. Lo centra in pieno. Bravo, vince un orsacchiotto.

Palladini ha una visione divina che gli spiega che se vuol evitare Kabul deve fare qualcosa di rivoluzionario ( era un angelo comunista ovviamente, che non voleva aiutare Berlusconi).

Allora fuori Cacciatore e Menichini dentro Basilico e Gentili. La fortuna aiuta gli audaci. All’83° il difensore della Vis Cotichelli s’impappina, invece di dare la palla indietro al proprio portiere serve Basilico che non crede ai propri occhi e gradisce il regalo mettendo la palla in rete.

Un gol che per la Samb è come una tazzina di caffè , si sveglia improvvisamente e carica gli avversari. All’85° D’Angelo s’inventa una serpentina alla Sivori, tira, Piergiacomi respinge come può, Basilico è in agguato e ribatte in rete meritandosi l’appellativo di “salvatore della Patria”.

Alla fine, nei minuti di recupero, Basilico impietosamente mette in ginocchio l’ingenua Vis Macerata, quasi a voler ricordare a Palladini che è ora di riportarlo in prima squadra. S’invola sul fondo, stringe al centro e appoggia all’accorrente Gentili un pallone da spingere dolcemente in rete.

Alla fine 3-1. Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.