«Un importante risultato per i lavoratori...con retrogusto amaro»
Ascoli Piceno | Un'iniziativa contro la crisi industriale del Piceno messa in campo dai consiglieri Massimo Rossi e Gabriele Illuminati di Rifondazione Comunista e da Massimiliano Binari di Sinistra e Libertà. Ecco, nel dettaglio, di cosa si tratta...

I banchi della minoranza in Consiglio Provinciale
Dal Gruppo Consiliare Provinciale di Ascoli Piceno di Rifondazione - Comunisti Italiani riceviamo e pubblichiamo:
La situazione di ogni singola azienda in crisi verrà analizzata nel dettaglio da esperti di politiche industriali messi a disposizione dalle Istituzioni pubbliche allo scopo di individuare le possibili condizioni per il loro salvataggio e rilancio attraverso l'attuazione di nuovi piani industriali. Tale importante ed originale iniziativa è stata deliberata dal Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno su proposta dei consiglieri Massimo Rossi e Gabriele Illuminati di Rifondazione Comunista e di Massimiliano Binari di Sinistra e Libertà.
La proposta scaturisce dalla considerazione che le Istituzioni non possono restare passive o limitarsi ad uno sterile sostegno politico nei confronti dei lavoratori colpiti, quando le cause di alcune impattanti crisi aziendali non traggono giustificazione da ragioni produttive o ingovernabili problemi di mercato ma da scelte di delocalizzazione o diversificazione, operate colpevolmente da grandi gruppi di carattere nazionale o multinazionale (si pensi ad esempio alla Cartiera, alla Manuli, alla Novico..).
Nella delibera approvata si afferma che qualora tali esperti non fossero messi a disposizione dal Ministero per lo Sviluppo Economico entro due settimane, la Giunta Provinciale dovrà provvedere autonomamente coinvolgendo la Regione o impegnando proprie risorse.
Va detto che la proposta originaria avanzata dai consiglieri della sinistra conteneva anche la richiesta alla Regione Marche di partecipare transitoriamente con proprie risorse economiche e figure manageriali al rilancio di aziende in crisi (attraverso la SVIM o altra struttura idonea), coinvolgendo i lavoratori interessati, laddove i relativi piani industriali elaborati nelle situazioni possibili dal pool di esperti "pubblici" non trovassero un adeguato interesse imprenditoriale nel mercato.
Tale ipotesi è stata stralciata, nonostante l'iniziale condivisione della maggioranza, a causa della contrapposizione del gruppo del PD. I consiglieri D'Angelo e Mandozzi hanno espresso infatti la loro contrarietà argomentando che era assurdo pensare che si potessero utilizzare soldi pubblici per partecipare ad iniziative di salvataggio e di rilancio industriale.
In realtà ciò che oggi sconvolge i consiglieri del PD si pratica da diversi anni con ottimi risultati nel Friuli dove la Friulia s.p.a., una finanziaria per l'81% di proprietà della Regione, interviene in iniziative industriali entrando in società nelle aziende che ritiene di poter sostenere. Le rafforza, le rilancia per poi rimettere le proprie quote sul mercato, ricavandone anche utili significativi. C'è peraltro da dire che in questi giorni, diversi economisti si sono espressi a favore di queste ipotesi.
Uno fra tutti, il prof. Federico Pirro docente di Economia e Storia dell'Industria delle Università di Bari e Lecce, ha affermato che in una fase storica come questa "bisogna abbandonare pregiudizi ideologici, in quanto senza l'intervento risolutivo delle Istituzioni pubbliche e delle risorse dei contribuenti in tanti Paesi anche dell'Unione Europea si sarebbe profilato il rischio concreto di un vero e proprio collasso planetario del sistema fondato sull'economia di mercato".
Lo stesso Giuseppe Morandini, Presidente Nazionale delle PMI di Confindustria, nei giorni scorsi, ha ipotizzato la creazione di apposite holding, con capitale pubblico-privato, in grado di gestire situazioni di crisi.
D'altro canto appare paradossale scandalizzarsi per l'utilizzo di fondi pubblici per salvare aziende e posti di lavoro quando con risorse dei contribuenti sono state salvate molte banche!
Ciò che invece scandalizza è che siano esponenti del PD, una forza che si definisce di centro sinistra, ad ostacolare proposte come queste con motivazioni ultraliberiste!...Il fatto che tale ostruzionismo possa derivare dal prosieguo della strumentale "campagna" contro Massimo Rossi non appare comunque consolante. Anzi, ciò costituisce il preludio di ulteriori disastri da parte di tali personaggi ai danni del centro sinistra e dei cittadini del Piceno.
Comunque, stralcio o non stralcio, resta il fatto che laddove dal pool di "tecnici pubblici" emergessero possibilità di salvataggio per alcune aziende in crisi, i lavoratori sapranno certamente come fare per ottenere, con il nostro appoggio, che le Istituzioni pubbliche non restino con le mani in mano.
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02/11/2009
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Betto Liberati