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Dove sta andando la scuola? A colloquio con la psicologa Maria Rita Parsi

San Benedetto del Tronto | La psicoterapeuta e scrittrice Maria Rita Parsi ci offre un'occasione di riflessione sui problemi della scuola e dell'educazione alla vigilia dell'inizio del nuovo anno scolastico.

di Maria Teresa Rosini

M.Rita Parsi(Foto Cellini)

Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta, ha fatto dell'infanzia il centro della sua formazione e del suo impegno professionale e umano. Sua l'iniziativa della fondazione "Movimento bambino" che lavora ormai da oltre 10 anni e che è l'erede naturale delle attività culturali e sociali, della metodologia e delle tecniche scientifiche ideate e messe in atto dalla SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazione- Società Italiana di Psicoanimazione) che, fondata nel 1985, ancora oggi opera in sedi pubbliche e private per diffondere la Cultura dell'Infanzia e dell'Adolescenza attraverso la metodologia della psicoanimazione intesa come operatività psicopedagogica e psicoterapeutica a mediazione creativo-corporea.
( www.movimentobambino.org)

Investire sul benessere dei bambini è investire sul futuro, ma tra crisi economica e globalizzazione i bambini, e il futuro, non sembrano rientrare tra le priorità... anzi

Io credo che i bambini rappresentino non solo il futuro ma il presente. Significa che la famiglia e la scuola, come da nido a nido, dovrebbero fornire garanzie affettive, formazione e informazione ai bambini che stanno crescendo e che possono rappresentare un futuro di positività, di pace, di globalizzazione, di economia che si trasforma tenendo conto degli errori del passato. Solo se le famiglie, siano esse unite, disunite, allargate e in mutazione come oggi è, saranno messe in grado di fornire ai figli quello che è necessario in termini appunto di garanzie affettive, occasioni di formazione e conoscenza, sarà possibile per i bambini diventare quel futuro "diverso" che vorremmo.

Anche la rete, in questo senso, purché usata in modo finalizzato, può essere uno strumento di crescita e informazione. Noi adulti, ad esempio, possiamo ricavare attraverso la rete, le cifre impressionanti che si spendono nel mondo in distruzione, guerre, oppressione, intelligence.. ricerca finalizzata a produrre armi di ogni tipo, cifre che consentirebbero in una volta di risolvere per sette anni tutti i problemi del pianeta.
Quando c'è un mondo in queste condizioni investire sulla famiglia e sulla scuola è, come minimo, urgente.
E allora, mettere le famiglie in condizione di poter allevare con amore e serenità i figli, sia se si tratti di famiglie unite, ma anche in situazioni diverse, attraverso occasioni di formazione e informazione, attraverso la predisposizione di riferimenti che siano in grado di accompagnarle in questo impegno, sostenerle quando sono in difficoltà, fornire alle madri, quando mettono al mondo i figli, i servizi necessari in modo che possano lavorare con serenità, è un compito cui gli stati non dovrebbero sottrarsi dando sempre la priorità ad altro....


Avere scuole dove gli insegnanti siano adeguatamente formati in modo che la conoscenza, che è curiosità, sapere, memoria del passato, capacità progettuale, sia il motore principale dell'esistenza e dell'esperienza educativa, in grado di nutrire la mente, ma anche il mondo affettivo ed emotivo, è una condizione indispensabile per vivere il presente in termini di futuro possibile per l'umanità.
Una politica che accetti la sfida di investire, con mezzi adeguati e continuità di intenti, sulla scuola e sul sostegno, non solo economico, alle famiglie, sarà capace di costruire il futuro che vogliamo, altrimenti.....


Classi di oltre 27 alunni alle elementari, insegnante unico, meno risorse per il sostegno dei diversamente abili, richiesta di ritorno a rigidità disciplinari, voto in decimi....
Cosa ne pensa?

Penso che questo sia un ritorno a una modalità scolastica che noi più di trent'anni fa avevamo profondamente contestato e non in modo superficiale, ma in modo seriamente e scientificamente fondato. Quindi mi chiedo su quali motivazioni si fondi, in realtà, la proposta di questi ritorni al passato...

Oggi molto spesso le famiglie sono in difficoltà: difficoltà di ordine economico, psicologico, emotivo, e i bambini sono i primi a fare le spese di tutto questo se i genitori non riescono da soli a garantire, nonostante tutto, un equilibrio e se la scuola non è in grado di compensare le difficoltà delle famiglie. Chi aiuta le famiglie dato che non ci sono servizi sociali e consulenza psicologica efficienti e gratuiti se non in un limitato numero di eccezioni positive? Tutto poi finisce per essere risolto in termini di "sicurezza" e le crisi familiari sono sempre sulle prime pagine dei giornali...

La scuola dovrebbe essere l' avamposto culturale dove tutte le componenti della società, del territorio, collaborano insieme nel predisporre la crescita adeguata dei giovani che sono poi in realtà una risorsa, un "accantonamento" di energie per il futuro, un investimento a lungo termine.
La scuola è nodo centrale in termini di futuro possibile: accoglie tutta la popolazione infantile, in essa si riuniscono insieme tutte le possibiliti "diversità": sesso, religione, appartenenza sociale, livello culturale, razza. Dalla scuola, quindi, si costruiscono anche tutte le possibili integrazioni.

E' spesso l'incompetenza della politica a far sì che vengano scelte per la scuola le soluzioni meno costose e più propagandistiche perché ciò che sta più a cuore non è il futuro ma il presente inteso nel senso più miope del termine. 
Se c'è competenza e lungimiranza in chi "pensa" come la scuola dovrebbe essere, non si dovrebbero dire e fare "cose" quali: voti, autoritaria disciplina, ritorno ad un passato che, in ogni caso, non può andar bene in un mondo profondamente trasformato come l'attuale.
Come potesse essere attivato un circolo virtuoso, che comportasse un collegamento strutturato ed efficace tra alunni, famiglie, docenti con formazione e competenze adeguate e continuamente aggiornate, team di sostegno psico-medico pedagogico operanti nelle scuole, centri di sostegno psicologico e igiene mentale del territorio e università e centri di ricerca, era stato pensato molto tempo fa, ma questa rete articolata e completa di sostegno e di promozione dell'infanzia, nonostante i tentativi, non è stata mai pienamente realizzata e resa efficiente con investimenti adeguati.

Insomma il mondo corre e la scuola sta ferma, il mondo è in rete e ...la scuola?

I ragazzini di oggi si collegano in rete, comunicano, ricercano, si divertono, imparano anche attraverso la rete e corrono anche, come sappiamo, molti rischi....
Il loro mondo "reale" resta, invece, scollegato, "non in rete"; non in senso tecnologico, ma proprio "non collegato" negli interventi che hanno per oggetto educazione e formazione: scuole e famiglie, famiglie e territorio, presidi sanitari di vario genere con le famiglie, scuola con il mondo della ricerca non "comunicano", non sono integrati tra loro.

Sì, esistono oasi felici, sicuramente nel corso del tempo sono state assunte iniziative ma tutto sempre "a macchia di leopardo": dove sei nato, in quale città, in quale quartiere, in quale classe sociale e ambito culturale o etnico conta nel determinare inclusione o esclusione, integrazione o disadattamento, serenità o disagio,opportunità o mancanza, spendibilità delle tue risorse personali o loro smarrirsi senza aver trovato strade aperte alla loro realizzazione.

Usando una metafora un po' azzardata potrei dire che nella scuola italiana contrariamente a molti intenti teorici, non si fa "una raccolta differenziata" ( per conseguire non uno spreco e la produzione di discariche di disagio ed emarginazione, ma il reivestimento di tutte le risorse umane nella società), ma si interviene sui bambini come se dovessero essere tutti uguali, usando antichi strumenti di valutazione, di gestione dei gruppi, di approccio ai problemi: tu sei "cattivo" allora ti do' sette in condotta, tu non vai bene a scuola, allora non andrai avanti.....tu sei disadattato allora non fai parte della società.... Quindi i "buoni", gli intelligenti e quelli che si applicano da una parte, tutti gli altri fuori non si sa come e dove.
Questo approccio corrisponde ad una visione obsoleta e disfunzionale dell'educazione, della scuola e della società e il costante riproporla lascia il tempo e i problemi che trova...è un cane che si morde la coda.
In questo modo non si esce dalle difficoltà dei ragazzi e della scuola e non si esce, di conseguenza, dai problemi della società, quelli che poi finiscono sulle prime pagine dei giornali e in cui le famiglie e i giovani con problemi, lasciati soli a sé stessi, implodono o esplodono.


So che sta promuovendo iniziative importanti per i bambini, ad esempio la carta di Alba. Come pensa di poter garantire la comunicazione generalizzata a tutte le famiglie di queste iniziative... spesso molti non sanno non conoscono .....

La Carta di Alba è un'iniziativa partita da Roma il 19 novembre 2008 con il convegno tenutosi presso la sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio e taglierà il traguardo alla fine del 2009 dopo aver raccolto i consensi, i suggerimenti e gli apporti di tutti coloro che intendono tutelare, educarsi ed educare le nuove generazioni all'uso delle nuove tecnologie.
Fornisce le linee guida per elaborare e rendere fattivi codici di comportamento per l'utilizzo consapevole dei new media da sottoscrivere a più livelli: dai fruitori ai fornitori; dalle Istituzioni alle strutture educative ed alle organizzazioni socio-culturali.

Questa iniziativa intende promuovere, soprattutto a livello delle istituzioni preposte alla tutela dei minori, l'assunzione di responsabilità riguardo ai problemi connessi con l'uso della rete da parte di bambini e adolescenti, scongiurandone, attraverso l'adozione di norme e regole, i pericoli, che purtroppo esistono e non solo per i minori, e facendo sì che questo formidabile strumento di informazione e comunicazione possa essere utilizzato nelle sue valenze positive in piena tranquillità da parte delle famiglie e delle istituzioni che si occupano dell'educazione e della formazione delle giovani generazioni.

 

Maggiori informazioni riguardo la carta di Alba possono essere ricavate attraverso il sito della fondazione Movimento bambini. E' prevista anche una campagna di sensibilizzazione presso le scuole e tutte le altre agenzie formative che si occupano di minori ed educazione.

09/09/2009





        
  



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