Una discarica nel Porto
San Benedetto del Tronto | Lallarme arriva a seguito delle analisi condotte dallo Studio Bucciarelli in merito alla tossicità del fango proveniente da Senigallia ed evacuato nella vasca di colmata situata nel Porto di San Benedetto. Torquati: "presenteremo un esporto alla Procura"
di Stefania Serino

da sinistra: Avv. Vitali, N. Torquati e G. Ricci
Valori anomali sono emersi dalle analisi condotte sul materiale contenuto nella vasca di colmata situata nella zona Nord del Porto di San Benedetto del Tronto.Secondo quanto rilevato dallo studio Bruno Bucciarelli di Ascoli Piceno, il fango da escavazione depositato nel porto di San Benedetto farebbe registrare valori di tossicità che vanno ben oltre la tollerabilità umana.
Ma andiamo per ordine.
Il Porto di San Benedetto del Tronto è stato individuato dalla Regione Marche per smaltire all'interno di una vasca di colmata situata attualmente nella zona nord del bacino portuale, materiale fangoso proveniente dal Comune di Senigallia.
A fronte degli elevati costi relativi allo smaltimento dei fanghi attraverso la depurazione rispetto all'escavazione, la legislazione in materia sembra abbia alzato i valori di sostenibilità relativi al materiale evacuato qualora venga depositato in apposite vasche di colmata.
Una di queste è prevista anche nel Capoluogo di Regione, tuttavia nell'attesa che venga attivata, è stato deciso di evacuare prodotto fangoso proveniente da Senigallia nella vasca di colmata costruita e già attiva presso il porto di San Benedetto del Tronto, ove giace altresì sabbia del litorale non compatibile con il ripascimento.
L'ex Assessore Nazzareno Torquati, preoccupato per l'impatto ambientale che tale operazione potrebbe avere sulla città ed incoraggiato dall'Avv. Silvia Venieri, dal Presidente dell'ITB Giuseppe Ricci nonché da Romualdo Fanesi e molti altri sostenitori, ha deciso di far esaminare un campione di fango da evacuazione già presente nella suddetta vasca.
Lungi dal seminare allarmismi, Torquati tuttavia ha voluto rendere noti i risultati che parlano di valori anomali soprattutto rispetto a sostanze quali il piombo e le spore di batteri mesofili anerobi. Quanto al piombo si registra un valore pari a 9,840 rispetto ad un margine di tolleranza umana pari allo 0,2, quanto invece alle spore di batteri mosofili anerobi il valore schizza a 96.000 rispetto ad una tollerabilità di 5.000.
Tali risultati sono stati presentati immediatamente al Comandante della Capitaneria di Porto Daniele Di Guardo il quale invita alla cautela: "ho provveduto a far effettuare una valutazione comparata presso i laboratori dell'Arpam della Regione Marche, tuttavia è lo Stato che prevede tali procedure di smaltimento e noi in quanto Forza dello Stato ci atteniamo alle norme previste in materia. Non appena avremo i risultati agiremo di conseguenza".
Nel frattempo l'Avv. Silvia Vitali ha già predisposto un'istanza che nei prossimi giorni verrà presentata alla Procura della Repubblica affinché venga fatta piena chiarezza assieme alle dovute indagini, mentre Nazzareno Torquati e i suoi sostenitori hanno chiesto l'immediata sospensione dei lavori presso la suddetta vasca di colmata anche rispetto a rischi legati all'inquinamento.
"Sottolineo - precisa Torquati - che tale grande sarcofago è privo di una copertura per cui basterà una mareggiata per fare riversare buona parte del materiale tossico nelle acque del nostro mare. Abbiamo una bomba dentro casa, dunque dobbiamo prestare la massima attenzione".
Torquati si dice già pronto a formare un Comitato di difesa pubblica e avverte: "qualora i nostri dati venissero confermati dall'Arpam, chiederemo non soltanto la sospensione immediata, ma di rivede l'intero progetto ".
Intanto questa mattina l'Assessore Capriotti ha indetto una conferenza stampa dove l'Amministrazione esprimerà la propria posizione in merito.
Ma andiamo per ordine.
Il Porto di San Benedetto del Tronto è stato individuato dalla Regione Marche per smaltire all'interno di una vasca di colmata situata attualmente nella zona nord del bacino portuale, materiale fangoso proveniente dal Comune di Senigallia.
A fronte degli elevati costi relativi allo smaltimento dei fanghi attraverso la depurazione rispetto all'escavazione, la legislazione in materia sembra abbia alzato i valori di sostenibilità relativi al materiale evacuato qualora venga depositato in apposite vasche di colmata.
Una di queste è prevista anche nel Capoluogo di Regione, tuttavia nell'attesa che venga attivata, è stato deciso di evacuare prodotto fangoso proveniente da Senigallia nella vasca di colmata costruita e già attiva presso il porto di San Benedetto del Tronto, ove giace altresì sabbia del litorale non compatibile con il ripascimento.
L'ex Assessore Nazzareno Torquati, preoccupato per l'impatto ambientale che tale operazione potrebbe avere sulla città ed incoraggiato dall'Avv. Silvia Venieri, dal Presidente dell'ITB Giuseppe Ricci nonché da Romualdo Fanesi e molti altri sostenitori, ha deciso di far esaminare un campione di fango da evacuazione già presente nella suddetta vasca.
Lungi dal seminare allarmismi, Torquati tuttavia ha voluto rendere noti i risultati che parlano di valori anomali soprattutto rispetto a sostanze quali il piombo e le spore di batteri mesofili anerobi. Quanto al piombo si registra un valore pari a 9,840 rispetto ad un margine di tolleranza umana pari allo 0,2, quanto invece alle spore di batteri mosofili anerobi il valore schizza a 96.000 rispetto ad una tollerabilità di 5.000.
Tali risultati sono stati presentati immediatamente al Comandante della Capitaneria di Porto Daniele Di Guardo il quale invita alla cautela: "ho provveduto a far effettuare una valutazione comparata presso i laboratori dell'Arpam della Regione Marche, tuttavia è lo Stato che prevede tali procedure di smaltimento e noi in quanto Forza dello Stato ci atteniamo alle norme previste in materia. Non appena avremo i risultati agiremo di conseguenza".
Nel frattempo l'Avv. Silvia Vitali ha già predisposto un'istanza che nei prossimi giorni verrà presentata alla Procura della Repubblica affinché venga fatta piena chiarezza assieme alle dovute indagini, mentre Nazzareno Torquati e i suoi sostenitori hanno chiesto l'immediata sospensione dei lavori presso la suddetta vasca di colmata anche rispetto a rischi legati all'inquinamento.
"Sottolineo - precisa Torquati - che tale grande sarcofago è privo di una copertura per cui basterà una mareggiata per fare riversare buona parte del materiale tossico nelle acque del nostro mare. Abbiamo una bomba dentro casa, dunque dobbiamo prestare la massima attenzione".
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09/09/2009
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