Precari in piazza contro i tagli alla scuola
Macerata | Stamattina protesta davanti alla Prefettura. I precari della scuola hanno incontrato il prefetto Piscitelli e l'assessore provinciale Agostini. Lunedì manifestazione regionale ad Ancona.
di Francesca Pasquali

I precari davanti alla Prefettura
Al danno, la beffa. Precari e disoccupati. Ma loro non ci stanno. Continua il settembre caldo degli insegnanti rimasti fuori dalle graduatorie del Provveditorato di Macerata. Stamattina, davanti alla Prefettura, il terzo sit-in, che si è concluso con l’incontro con il prefetto Vittorio Piscitelli e l’assessore ai Servizi scolastici Nazareno Agostini.
Ma andiamo con ordine. La legge Gelmini, quest’anno nelle Marche, ha comportato il taglio di 1.333 posti di lavoro (927 docenti e 406 tra ausiliari, tecnici e amministrativi). Tra le più vessate, la Provincia di Macerata ha subito un drastico ridimensionamento: per 253 persone –163 docenti e 90 del personale Ata – metà settembre non coinciderà con il ritorno nelle scuole. Molti di loro non possono contare neppure sull’indennità di disoccupazione, non avendo maturato due anni di contributi. Altri vivono il paradosso di avere quest’anno in graduatoria un punteggio più alto rispetto a quello con cui l’anno scorso hanno insegnato, ma di essere stati esclusi a causa dei tagli.
Un centinaio di loro, stamattina si è dato appuntamento in Piazza della Libertà con striscioni e cartelli. Una piccola delegazione è stata ascoltata dal prefetto, ed è riuscita a strappargli, dopo circa un’ora di colloquio, una doppia promessa. Sono due le lettere che il Piscitelli si è impegnato a scrivere: una al Ministero dell’Istruzione, per sottolineare che l’accorpamento delle classi e il taglio delle ore di sostegno a chi ne ha diritto non giova alla qualità della scuola. L’altra all’Ufficio scolastico regionale, per chiedere la stipula di contratti di disponibilità.
Se riguardo alla prima – hanno raccontato i docenti alla fine dell’incontro – c’è poco da essere ottimisti (“Non fatevi illusioni, la legge c’è e ha tagliato dove ora non c’è produttività”, sembrano essere state le parole del prefetto), per la seconda qualcosa potrebbe muoversi.
Sperimentati in Lombardia, con un accordo tra il presidente Formigoni e il ministro Gelmini, i contratti di disponibilità mirano a inserire i docenti in esubero in altre attività scolastiche, come i rientri pomeridiani o l’assistenza a studenti stranieri o con handicap. Ovviamente, l’attivazione o meno dipende dalla stato delle casse regionali.
Più collegiale l’incontro con l’assessore provinciale, che ha ricevuto tutti i manifestanti nel Palazzo della Provincia. La lunga chiacchierata, con i docenti intenti a far valere le proprie ragioni e Agostini che consigliava di rivolgersi ai parlamentari eletti in regione, non sembra aver soddisfatto le aspettative dei precari.
E se la frammentazione locale, in casi come questo, può indebolire la forza di una protesta, lunedì prossimo – dicono loro – saranno tutti insieme alla manifestazione regionale di Ancona.
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09/09/2009
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