"La scuola pubblica è in emergenza"
Ascoli Piceno | Insegnanti e membri del PD di Ascoli Piceno alzano la voce e condannano i tagli previsti sulle scuole pubbliche che mettono a rischio numerosi posti di lavoro.

Da Adriana Alessandrini, Valentina Bellini, Anna Maria Di Odoardo, Maria Vittoria Minola, Maria Stella Origlia, insegnanti e membri del Partito Democratico di Ascoli Piceno, insegnanti e membri del PD di Ascoli Piceno si riceve e si pubblica fedelmente il seguente comunicato stampa:
Purtroppo, come avevamo denunciato un anno fa, gli effetti disastrosi dei tagli voluti dal governo Berlusconi sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, i quali stanno toccando con mano lo smantellamento della scuola pubblica statale. Le scuole sono in emergenza con organici e strutture insufficienti per poter realizzare una offerta formativa di qualità (anche in violazione del dlgs 81/08 sulla sicurezza nei luoghi pubblici).
I posti di lavoro tagliati, circa 500 nella provincia, si aggiungono a quelli già persi in altri importanti settori del nostro sistema produttivo. Denunciamo il grave danno arrecato alla scuola pubblica anche con l'attacco di diritti sanciti dalla carta Costituzionale quali il diritto allo studio e il diritto al lavoro.
Tale provvedimento scellerato non può essere qualificato come riforma scolastica, bensì come mero taglio in finanziaria al capitolo istruzione; la scelta del governo Berlusconi è stata quella di privilegiare altri settori ed altre categorie, penalizzando ancora una volta il pubblico, già demonizzato ed offeso dal Ministro Brunetta.
L'aumento del numero di alunni per classe, nonché l'imposizione del maestro unico (peraltro bocciato dalla scelta delle famiglie italiane) e delle compresenze, ha visto i docenti di ruolo perdere la sede di titolarità e trovarsi senza cattedra e i precari privati di ogni possibilità di lavoro. Mai in questa provincia avevamo assistito ad una riduzione così alta di organici nella scuola. Nei prossimi 2 anni i tagli colpiranno la scuola superiore dove si prevede una forte riduzione delle quote orario nei vari indirizzi di studio. Ciò provocherà un ulteriore aggravarsi della situazione economica complessiva del nostro territorio già sfiancato dalla costante chiusura di fabbriche e aziende.
Valutiamo negativamente l'ennesimo annuncio della Gelmini circa la riforma del sistema di reclutamento dei nuovi docenti, che mira solo a nascondere i tagli effettuati, senza dare speranze e rassicurazioni ai tanti docenti impegnati in questo importante compito educativo e sociale e alle famiglie italiane che dovranno ricorrere sempre più al portafogli per assicurare ai propri figli una scuola di qualità che rispetti i parametri che la comunità internazionale ci impone.
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04/09/2009
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Betto Liberati