Confartigianato: «Gravissima la scelta della Manuli di delocalizzare»
Ascoli Piceno | Secondo Confartigianato se la Manuli non cambiasse posizione si rende necessaria la richiesta di restituzione di tutte le agevolazioni di cui ha beneficiato negli ultimi anni.

Alcuni lavoratori della Manuli Rubber durante uno sciopero (Foto d'archivio)
«E' gravissima la scelta di delocalizzare annunciata dalla Manuli. Le ripercussioni sul territorio sono pesantissime», lo afferma Gilberto Gasparoni, responsabile della Confartigianato di Ascoli Piceno e Fermo.
«Oltre ai quasi 400 dipendenti, - prosegue Gasparoni - saranno coinvolte tantissime imprese impegnate direttamente ed indirettamente nell'indotto che danno occupazione ad oltre 500 addetti. Una crisi drammatica che si aggiunge ad una difficoltà già diffusa che pesa sull'economia del piceno. Con queste scelte delle grandi industrie si persegue una desertificazione del territorio ed un impoverimento dell'economia generale».
Secondo il dirigente di Confartigianato è assolutamente necessario vietare l'uscita anche di un solo "bullone" dalla fabbrica e costringere la proprietà ad un confronto serio individuando delle soluzioni che permettano di salvaguardare l'occupazione di far riprendere l'attività subito dopo ferragosto.
Confartigianato quindi si unisce alle organizzazioni sindacali dei lavoratori, alle Istituzioni locali e regionali ed invita il Governo a stroncare queste azioni ed a mettere sul tavolo il peso delle strategie industriali di salvaguardia delle produzioni italiane, che sono state fino ad oggi un vero patrimonio per l'intera collettività.
Secondo Confartigianato se la Manuli non cambiasse posizione si rende necessaria la richiesta di restituzione di tutte le agevolazioni di cui ha beneficiato negli ultimi anni da quelle nazionali a quelle regionali e locali. Non è possibile concedere benefici a quanti con risorse pubbliche italiane chiudono gli impianti e portano all'estero il knoww how.
Confartigianato imprese inoltre evidenzia la grave crisi che investe l'economia picena ed in questo contesto, è assolutamente necessario allungare la cassa integrazione in deroga, per evitare alle piccole aziende di dover interrompere i rapporti di lavoro con i dipendenti. Questo è opportuno in quanto tantissime aziende dopo aver utilizzato le sospensioni previste dall'EBAM, l'ente bilaterale dell'Artigianato, hanno usufruito della casa in deroga che è prevista solo per un periodo di quattro mesi, decorsi i quali si può accedere esclusivamente alla mobilità e quindi al licenziamento. Le aree di in crisi sono diverse e per questo è importante attivare l'Accordo di Programma specifico per il territorio Piceno gia' definito nel 2008 tra Regione ed Enti locali per il rilancio produttivo ed occupazionale della Val Vibrata-Vallata del Tronto Piceno.
Infine secondo Confartigianato per contenere la crisi bisogna puntare sulla diversificazione ed internazionalizzazione delle attività, ma anche sulla promozione del lavoro autonomo, onde sostenere l'impresa diffusa. Questa è stata ed è la sola prospettiva occupazionale che attraverso una grande flessibilità e creatività è in grado di creare nuovi posti di lavoro.
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07/08/2009
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Betto Liberati