La Confcommercio si mobilita: basta con i saldi a fine luglio
San Benedetto del Tronto | Parte dalla cittadina rivierasca la crociata per il posticipo del calendario. Caposciutti: una norma da cambiare in tutte le regioni".

Parte da San Benedetto la crociata dei commercianti dei settori abbigliamento e calzature per modificare il calendario estivo dei saldi che, come noto, partiranno anche quest'anno ad inizio Luglio e precisamente da martedì 7, praticamente nel clou della stagione turistica.
La polemica dei calendari che vengono decisi da ogni singola Regione sono storia vecchia, ma mentre sull'inizio di quelli invernali ci si è un po' tutti accomodati, la gran parte degli operatori, soprattutto della Riviera, è da sempre indignata per la partenza dei saldi ad inizio Luglio. E così su sollecitazione del Presidente del settore abbigliamento di San Benedetto, Alfiero Caposciutti, la Confcommercio Provinciale ha sollecitato la propria struttura Regionale ad intervenire nei confronti della Regione Marche per posticipare i saldi estivi a fine Luglio, concertando la data quanto meno con le altre Regioni del Centro Italia.
"Se il posticipo lo adotta solo le Marche - evidenzia Caposciutti - non si risolve il problema per cui occorre una revisione generalizzata nazionale. In caso contrario - aggiunge polemicamente - è preferibile che si liberalizzino i saldi tutto l'anno così come hanno fatto a Trento visto che ormai su queste forme speciali di vendita c'è una confusione generale sia da parte di chi vende che da parte di chi acquista".
A Caposciutti fa eco il direttore Giorgio Fiori aggiungendo che già dal sondaggio fatto dalla Confcommercio nel 2008 era emerso che l'ottanta per cento degli operatori erano favorevoli al posticipo dei saldi estivi a fine luglio, per rendere così gli stessi anche più credibili". "Occorre mettere ordine - aggiunge Fiori - perché oggi praticamente si compra in saldo quasi tutto l'anno, con formule diverse e quando poi partono quelli ufficiali in tanti si trovano di fronte al dubbio che se non si segue l'onda degli sconti, si riducono le vendite, ma se lo si fa si riducono i margini".
Alla Confcommercio sono comunque fiduciosi che una soluzione in positivo andrà individuata poiché la protesta si sta montando anche in altre regioni d'Italia e non è detto che alla fin fine, per questa specifica materia, non possa essere emanata una norma d'indirizzo nazionale.
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04/07/2009
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Betto Liberati