Quartiere Cilea Ovest sul piede di guerra:"Vogliamo quello che ci spetta"
San Benedetto del Tronto | Continua la rabbia degli abitanti del quartiere che ancora non vedono terminati i lavori di lottizzazione primaria e l'area verde, programmati dal piano di lottizzazione dell'area.
di Francesca Poli
Gli abitanti del quartiere davanti al cartellone di protesta
La ditta costruttrice del bel complesso residenziale, infatti, nonostante l'obbligo subordinato al rilascio del permesso di costruire del 2001, non ha adempiuto alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria. Per questo motivo, anche stando alle normative, l'amministrazione comunale si è fatta carico per il perfezionamento delle opere. "Il 21 gennaio 2004 - spiega il portavoce del quartiere Bruno Talamonti - abbiamo stipulato una convenzione con il comune di Grottammare che si faceva carico dell'assunzione degli obblighi di urbanizzazione primaria da terminare nell'arco di un triennio. Siamo nel 2009 e le opere dovevano essere completate nel 2007".
Tra l'altro le poche opere di urbanizzazione completate sono state anche fatte male, basti pensare che non sono ancora presenti le fogne nel quartiere ma bensì una piccola pompa di aspirazione che trasporta l'acqua in via Cilea, sopra la collina. Questo perché si aspetta il definitivo termine dei lavori (che sono in notevole ritardo).
Spinti dall'esasperazione, le famiglie residenti si sono viste così costrette a diffidare i lottizzanti alla conclusione e alla riconsegna delle opere: "Noi abbiamo pagato la nostra casa e il verde adiacente alle abitazioni come stipulato negli accordi della lottizzazione e ci hanno dato la metà di quanto pattuito - protestano a gran voce i residenti - l'interesse pubblico non è stato tutelato in quanto sia la convenzione con l'amministrazione che le condizioni della commissione edilizia non sono state rispettate e nel frattempo i costruttori hanno provveduto ai loro interessi vendendo gli immobili".
L'ultimo incontro, avvenuto otto mesi fa tra residenti e comune, ha visto l'amministrazione modificare completamente la lottizzazione rispetto al progetto iniziale. Ciò ha fatto adirare maggiormente i residenti in quanto, nell'area discussa, si sono visti la progettazione di due nuovi edifici e l'area verde completamente ridotta. "Non solo davanti casa ci ritroveremo due edifici anziché il verde - dichiara Talamonti - ma hanno cominciato i lavori per la sistemazione del terreno, lavori che stanno facendo malissimo. Non hanno bonificato l'area, che è tuttora cosparsa di scarti edilizi, limitandosi a coprire l'immondizia con della terra creando tra l'altro un grande dislivello che comporta anche una totale variazione dell'assetto idrogeologico".
Altro problema per i residenti è rappresentato dal mancato rispetto delle norme di sicurezza del cantiere. L'area di intervento (incolta) non è affatto stata recintata e, oltre ad avere una collinetta atta a coprire, appunto, l'immondizia, presenta un notevole strapiombo, un terreno franoso e scarti edilizi che fuoriescono dal terreno o sono all'aria aperta (lana di vetro, sacchetti di calce vuoti, vetri e pezzi di tubi di plastica). Tra l'altro sono presenti anche paletti di ferro arrugginiti e non segnalati, usati per delimitare l'area "collinare", e pericolosissimi per i bambini che, giocando per il quartiere, potrebbero cadervi sopra rimanendo drammaticamente infilzati.
Stufi, delle continue promesse non mantenute, i residenti, coadiuvati all'associazione "La Formica", hanno realizzato un cartellone di due metri elencando tutte le opere di urbanizzazione non realizzate e le variazioni del progetto. Si aspetterà ora la risposta dell'amministrazione.
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09/05/2009

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