Tappa nervosa, ma non per la classifica. Tracciato di leggere continue ascese e discesa di 38 Km. alla fine, favorevole a fughe di media distanza o in alternativa a colpi di mano nel tratto finale.

Accadono entrambe le alternative: a 55 Km dal traguardo fuggono in cinque, fino a dun vantaggio di 2° 25". Passa sotto le ruote il Passo Maloja, la dolce Svizzera dei Grigioni, a un passo dall'Engandina incantata dove sostava l'inquietudine di Nietzsche. A Maloja visse gli ultimi anni il pittore italiano Segantini e a un museo lo ricorda.

In questa Svizzera di colonizzazione romana e di antica libertà, regione di traffico di libertari e avventurieri, la fuga di media distanza conclude la sua avventura. Nella discesa giù dal passo, invece del vento favonio che, secondo Max Frisch, spirava sui ciliegi in fiore, nel giorno della sfida di Wilhelm Tell e della sua mela, che fondò la Repubblica più tranquilla e longeva d'Europa, sul Giro pioggia battente.

A proposito di proteste, l'Astana di Armstrong corre con il nome dello sponsor oscurato per la mancanza di pagamento degli stipendi. Dopo il pass, nella discesa fugge Bertolini, un corridore coraggioso di buona carriera e molte vittorie. Solo corre con grande stile, gambe blù perché coperte dalla tuta aderente per il freddo. Dal gruppo evadono altri 4 corridori: Hunter, Vigano, Brutt e Boasson Hagen. All'arrivo, solo una manciata di secondi sul gruppo. Gli organizzatori hanno provveduto a fermare il cronometro per la classifica a tre Km. dall'arrivo.

Incomprensibile, se si pensa che in molti autorevoli esperti dicono che questo è un giro da vincere sul filo dei secondi. A due Km, dall'arrivo, ritenta una fuga Bertolini. Viene ripreso e sulla dirittura d'arrivo, la volata potente di Boasson Hagen mette d'accordo gli altri. Ventidue anni, norvegese, potente già vincitore della Gand - Wevelgem. Corre nella Columbia, la squadra di Cavndish e Lovkist, secondo in classifica.

Forse è giunto il momento di prendere questa squadra di giovani sul serio. La Valtellina accoglie il Giro. Pizzoccheri, polenta, vini Sassella ed Inferno e molto altro. Una grande tradizione nella storia del Giro. Intatta la classifica. Dietro Di Luca sempre in rosa, sempre propagandista misurato e sentimentale dell'Abbruzzo terremotato, si trovano Lovkist 5" , Rogers 36", Leipheimer 43", Menchov 50", Basso 1'06", Sastre 1'16", Horner 1'17. In un giro parallelo, cercano le alleanze segrete con altri.

Dice Gian Arturo Ferrari, direttore della Mondadori libri che lo Strega è un premio che si vince con i tradimenti. Il Giro si vince con le alleanze. Lo sport degli eroi matti e delle imprese individuali, è pur anche uno sport politico, di astuzie e accordi diplomatici. Domani tutti a Berghem de Sora (si pronuncia O aspirata), uno dei borghi più belli d'Italia. Da lì,il paese di Zogna, veniva Antonio Pesenti, vincitore del Giro del 1932. Conquistò la maglia rosa nella settima tappa Lanciano - Foggia, la tolse al tedesco Buse e non laciò più. Fu 3° al Tour del 1931 e 4° nel 1934.

Un negozio di biciclette ai piedi di Via Pignolo esponeva la sua sbiadita maglia rosa fino agli anni Novanta. Poco più su dalla città, Sedrina ha dato i natali a Felice Gimondi e ancora più su, Sotto il Monte al bergamasco più noto del XX° secolo Angelo Roncalli, Papa Giovanni XXII°.

La provincia di Bergamo conta il maggior numero di ciclisti professionisti in Italia.
La tappa prevede la ripida erta finale vicino a Via Pignolo, una delle strade più belle d'Italia. Si dice l'avesse disegnata Leonardo da Vinci.