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Eccellenza solo di passaggio

Fermo | Dagli spogliatoi presidente, capitano e allenatore parlano del massimo campionato regionale come primo passo verso le categorie a cui Fermo è abituata. Ringraziamenti a Prete e agli ex giocatori e complimenti all’Atletico Piceno.

di Walter Carelli

La gioia al triplice fischio finale

Dalla stanza a fianco salgono al cielo i cori dei festanti giocatori gialloblu. Vincere un campionato quando ogni speranza sembrava persa deve aver regalato molte più soddisfazioni. Il primo a presentarsi davanti a taccuini e microfoni è Di Salvatore. Il capitano in mutande, i tifosi lo hanno depredato di maglia e pantaloncini, esprime tutta la sua gioia.

"Sono sensazioni bellissime. Quando si vince è sempre bello, non c'entra la categoria in cui si gioca. Siamo stati bravi a rimanere uniti e compatti nei momenti difficili. L'Atletico Piceno si è mostrato avversario valido, noi ci abbiamo sempre creduto e alla fine i risultati hanno dato ragione a questa Fermana". La bandiera gialloblu conclude con un ringraziamento particolare a Pierluigi Prete e con un appello alla tifoseria. "Spero che l'anno prossimo ci siano sempre vicini, come in questo splendido pomeriggio, perché abbiamo bisogno di loro. L'Eccellenza deve essere solo di passaggio".

Contentissimo pure il presidente Chiodini. "Vincere è sempre difficile. Ringrazio tutti, dal sindaco Di Ruscio alla città che ha mostrato il suo attaccamento. C'è grande soddisfazione perché abbiamo conquistato una promozione difficile, contro avversari validi. L'Eccellenza deve essere un punto di partenza per la risalita nelle categorie che merita la storia gialloblu".

Il massimo dirigente termina con un pensiero rivolto a chi non fa più parte di questa società. "Se oggi possiamo festeggiare il merito è anche di mister Prete, di Marco Pantone, decisivo nel derby con la Sangiorgese, di Matteo Spinaci e di tutti gli altri giocatori che per varie vicissitudini non sono ancora in questo gruppo".

Visibilmente provato, e bagnato, i giocatori devono essersi vendicati dei suoi continui richiami, arriva in sala stampa l'allenatore De Amicis. Al suo fianco la figlia, emozionata di tanta attenzione. "Non è stata una bella partita, ma mai come oggi contavano solamente i tre punti. Per una volta non siamo stati belli, ma cinici. La lunga rincorsa è finita bene". Esortato a volgere lo sguardo già all'anno prossimo l'allenatore abruzzese si dice contento di rimanere, di stimare il presidente, ma per fare le cose si deve essere in due. "Adesso è il momento di festeggiare, si penserà dai prossimi giorni al futuro. In questo momento voglio rendere omaggio ai ragazzi e a chi mi ha preceduto".

L'intervento del tecnico si chiude con una vena polemica. "Vorrei far notare che io non mi sono mai permesso, e non lo faccio nemmeno adesso che sarebbe sin troppo facile, di andare a sindacare in casa d'altri. Dico solo che un cavallo, e lo so bene perché sono un appassionato di ippica, si giudica all'arrivo. La Fermana ha meritato il campionato perché, come capita nel novanta per cento dei casi, vince chi ha la miglior difesa e soprattutto perché ha fatto più punti di tutti". Forse l'allusione è alle dichiarazioni di Nico Stallone che in settimana aveva parlato dei canarini come organico più forte e Atletico Piceno formazione più meritevole. Ma in questo giorno non c'è spazio per le discussioni. E il mister torna a cantare nello spogliatoio con i suoi giocatori.

27/04/2009





        
  



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