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"Paesaggi umani" e...rete

Ascoli Piceno | Intervista a Fabio Ragonese, Vice-Presidente di Comunanze.net, per saperne di più sulla manifestazione.

di Daniela Abbondanza

Il logo di "Paesaggi Umani"

Una mano che si apre e sorge come un sole. Un intreccio di relazioni umane immerse nella cultura di un paesaggio tipico: Piceno e Fermano. La rete, che permette l'irradiamento infinito dei raggi quel sole. Sono questi gli ingredienti di "Paesaggi Umani", tre giornate, dal 1 al 3 maggio, dedicate all'uomo ed al suo "essere comunità" nelle tappe di Grottammare, Servigliano, Montelparo, Monteleone di Fermo e Montegiorgio.

"Paesaggi Umani" rientra all'interno del Festival "Saggi Paesaggi", è organizzato dalla Provincia di Ascoli Piceno e realizzato dall'Assessorato alle Politiche Sociali, in collaborazione con l'Associazione Comunanze.net e la Comunità educativa Casa di Mattoni di Monteleone di Fermo. Abbiamo incontrato Fabio Ragonese, Vice-Presidente di Comunanze.net, per saperne di più...

Cosa sono i "Paesaggi Umani"?
"Paesaggi Umani è uno sguardo sul paesaggio nella sua dimensione umana: le persone che lo abitano, con le loro storie e le relazioni che si intrecciano. Paesaggi umani è la ricerca del vissuto, della stratificazione di saperi, segreti, curiosità che ogni comunità custodisce e sa raccontare. Paesaggi Umani è un percorso nei luoghi "interni" del nostro territorio, dove custodiamo le nostre tradizioni, dove spesso pensiamo alberghi il passato, ma dove torniamo per riscoprire il senso del vivere insieme e del vivere bene".

Quali le novità rispetto all'edizione 2008?
"Essendo la seconda edizione, abbiamo voluto mantenere la struttura dell'anno scorso introducendo qualche novità senza stravolgere una formula che ha avuto un grande successo: i workshop, l'opportunità di soggiornare nei luoghi e quindi di fare un'esperienza "immersiva" e un calendario di eventi di grande qualità. Per citarne uno, il concerto di Ginevra di Marco a Grottammare il 1 maggio, unico appuntamento marchigiano del suo tour nazionale.

Seguirò il workshop della compagnia di improvvisazione teatrale "Improvvivo". Sono molto curiosa.. Hai idea di cosa succederà?
Il bello è proprio non avere l'idea di cosa succederà... già perché si tratta di un workshop sull'Improvvisazione, che tende a stimolare proprio la spontaneità e la collaborazione tra gli individui senza un copione preparato. Si tratta di una tecnica non legata ad una specifica formazione teatrale e quindi adatta anche ai più timidi e a chi non ha esperienze in tal senso. Quest'anno poi il tema della comunicazione tra uomini e donne è molto stimolante e prevedo anche molto divertente per i partecipanti. Il gruppo Improvvivo, tra l'altro, eccelle proprio in questa tecnica, essendo un Centro Nazionale di Ricerca Teatrale che fa parte dei Teatri in Rete per la sperimentazione dell'Improvvisazione nelle Arti. Ricordiamo che le iscrizioni per questo workshop sono ancora aperte, anche se sono disponibili soltanto pochissimi posti".

Condivisione fisica, condivisione virtuale. Anche quest'anno la rete ed i web media saranno protagonisti della manifestazione... Qualche anticipazione?
"Non proprio, i protagonisti saranno sempre le persone, il paesaggio umano appunto, ma la rete è ciò che ci permette di uscire dalla nostra dimensione locale arrivando a comunicare con mondi e culture diverse, pur mantenendo inalterate le nostre caratteristiche, la nostra "tipicità". La rete è il filo invisibile che ci unisce, l'unica tecnologia trasparente, che può portarci ovunque nel mondo senza inquinare, senza dover per forza imporre uno stile di vita, semplicemente incontrandoci in uno spazio neutro, pubblico, di tutti".

Riproponete anche il laboratorio di raccolta e cucina delle erbe spontanee. Ci ricordi in cosa consiste?
"Si svolgerà a Montelparo e si dividerà in una parte introduttiva presso il polo S. Agostino ed in una passeggiata guidata da esperti alla scoperta dell'incredibile varietà di piante spontanee buone per tanti usi, soprattutto gastronomici. Riproponiamo questo appuntamento perché ha rappresentato un grande successo nell'edizione passata e perché si tratta di una vera eccellenza del territorio. A Monte S. PIetrangeli esiste l'Accademia delle Erbe spontanee, un vero e proprio centro di ricerca dedicato alla conoscenza e alle diverse applicazioni delle erbe spontanee che sta riscuotendo un grande seguito di appassionati, essendo presente sul territoro anche un circuito di ristoranti tipici che ripropone ricette antiche e rivisitazioni moderne basate su questa risorsa diffusa ovunque ma caratterizzata da nomi, modalità di preparazione, tradizioni che si differenziano di territorio in territorio. E poi è una grande lezione sulla biodiversità e sulla necessità di difendere i terreni dall'uso di pesticidi che uccidono queste varietà di erbe".

Si tratta di iniziative di nicchia, almeno apparentemente. Che tipo di pubblico partecipa a questo tipo di manifestazioni?
"Si tratta spesso di persone sensibili ai temi ambientali, di persone che amano stare insieme, socializzare, trovandosi nella condizione però di potersi arricchire dal punto di vista culturale ed esperenziale. Gli ingredienti sono semplici: paesaggio, relazioni, scoperta del sé e delle bellezze dei luoghi".

26/04/2009





        
  



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