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Cresce il numero di affidamenti familiari, ma si può fare ancora molto

San Benedetto del Tronto | Venerdi 3 aprile è stata indetta la giornata di promozione dell’affidamento familiare presso l’auditorium comunale. Tale giornata si inserisce in un programma partito lo scorso anno con un ciclo di seminari e un bando di iscrizione aperto alle famiglie.

di Stefania Serino

Da sin - Fernando Palestini, Loredana Emili, Luciani Vincenzo e Fabrizia Talamonti

Cresce l'interesse delle famiglie rispetto all'istituto dell'affidamento temporaneo dei bambini da 0 a 18 anni, ma c'è ancora molto da fare affinché si diffonda la cultura dell'affido. Venerdi 3 aprile è stata promossa la giornata di promozione dell'affidamento familiare, frutto di un lavoro svolto in rete tra l'ambito sociale 21, l'ASUR 12 Marche, la Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno e 5 associazioni di volontariato.

L'assessore Loredana Emili ha introdotto tale iniziativa partendo dal quadro nazionale: "esistono numerose leggi sull'infanzia come la Legge 184/83 che disciplina il diritto del bambino ad avere una famiglia e qualora questa non risulti idonea ad averne una sostitutiva. Purtroppo in casi di disagio anziché puntare sulle famiglie affidatarie, tali bambini vengono spesso collocati negli istituti e credo che questa non rappresenti la soluzione migliore".

Un messaggio forte quello dell'assessore Emili, che trova riscontro nel crescente interesse dimostrato dalle famiglie nell'ambito di un progetto partito lo scorso anno con una serie di seminari informativi, l' istituzione di un bando aperto alle famiglie, a cui seguirà la fase della selezione.

La giornata di promozione indetta per venerdì prossimo servirà a fare il punto sull'affido ma soprattutto sulla realtà locale dove si registra una crescita del numero di bambini affidati alle famiglie sebbene la Cominutà rimanga ancora l'istituto dominante come ha spiegato il consigliere Ferdinando Palestini : "al 31/12/07 nell'Ambito territoriale sociale i minori dati in affido sono 20 (passati a 29 al 30/04/08), a fronte di un costo complessivo per i comuni di 47.000,00, mentre alla stessa data risultano ben 37 i bambini dati in comunità (scesi a 25 al 30/04/08) per un costo pari ad € 655.000,00".

Ultimo ma non ultimo resta il fattore psicologico che dovrebbe spingere istituzioni e giurisdizioni a propendere per l'affidamento alle famiglie piuttosto che ad Istituti, tale aspetto è stato approfondito dallo psicologo dr. Luciani Vincenzo: "l'istituto oltre a non risolvere il problema, può essere fonte di gravi patologie considerato il fatto che esso rappresenti per questi bambini un luogo anonimo e più i bambini sono piccoli più grande può rivelarsi il trauma subito, considerato il fatto che i minori hanno un biglietto di andata e ritorno".

02/04/2009





        
  



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