Punteruolo, parte loperazione nematodi
Grottammare | Prosegue incessante, il lavoro messo in atto dalla squadra di giardinieri del comune di Grottammare sulle palme colpite da punteruolo. Ad una prima fase di serrati controlli, è seguita la potatura delle palme infette. Oggi parte il trattamento biologico.
di Stefania Serino

una palma sottoposta a potatura in pieno centro (Grottammare)
Per chi abita da sempre in Riviera è un vero e proprio shock fare un tour sul lungomare: inevitabilmente balzano all'occhi dello spettatore fusti di palme privi di fogliame. Sono questi gli esemplari che sono stati sottoposti alla potatura sferica poiché colpiti dallo spietato coleottero killer, meglio conosciuto come punteruolo rosso.
Ed è una vera e propria epidemia quella che stà interessando Grottammare ed in minor misura San Benedetto del Tronto e Cupra Marittima, che le amministrazioni tentano di sanare attuando le procedure stabilite dal protocollo di intesa sottoscritto dai comuni interessati, Assam, e diversi istituti di ricerca: la prima fase è consistita in approfonditi controlli su tutte le palme della zona facilitata anche dalle segnalazioni dei privati; ad essa è seguita la potatura sferica sugli esemplari colpiti dall'infezione, mentre ora si passa al trattamento biologico.
"Oggi ci si avvia alla terza fase - fa sapere l'Assessore all'ambiente Giuseppe Marconi - ovvero quella del trattamento biologico a base di nematodi che verranno irrorati sino al cuore di ciascuna pianta infetta per debellare gli insetti killer. Sino ad oggi siamo riusciti a salvare alcuni esemplari, uno di questi è situato proprio nel giardino comunale, per cui siamo fiduciosi contando anche di affidare presto un incarico ad un esperto che possa fare formazione, affinché prosegua il lavoro di ricerca e specializzazione".
L'innalzamento delle temperature dei prossimi giorni, preoccupa tuttavia gli addetti ai lavori poiché è proprio nel periodo caldo che gli insetti, una volta dischiuse le larve, riescono a risalire la pianta per poi volare di palma in palma ad una distanza di circa un metro. Del resto il trattamento biologico, unico consentito attualmente dalla legge, parte in questi giorni proprio in virtù delle temperature che si assestano intorno ai 10°, condizione necessaria al funzionamento della soluzione biologica.
Ma i numeri di casi riscontrati spaventano: in tutta Italia si registrano 10.000 provvedimenti con ingiunzione di abbattimento. Il Dr. Sandro Nardi responsabile Assam della Regione Marche nonché supervisore della sperimentazione anti punteruolo non ha nascosto nei giorni scorsi la propria preoccupazione: "nella sola Riviera delle Palme - ha detto - si contano 90 ingiunzioni con richiesta di abbattimento, il focolaio è Grottammare dove si registra il maggior numero di casi, ma l'epidemia si è diffusa anche a San Benedetto sebbene in minor misura ed un piccolo focolaio è stato riscontrato anche a Cupra Marittima".
E si torna a parlare di responsabilità dei vivaisti, che attualmente nel raggio del perimetro rosso che riguarda l'intero territorio colpito, devono attenersi al divieto di entrata e uscita di esemplari palmizi.
L'Assessore all'ambiente di San Benedetto Paolo Canducci non ha esitato ad esprimere il proprio punto di vista in tal senso: "Le responsabilità sono di natura commerciale. E' chiaro che il punteruolo rosso non è un coleottero che vive nelle nostre zone, per cui è stato sicuramente importato attraverso il commercio di esemplari palmizi provenienti dall'Egitto. Tutto questo a mio giudizio esula dal mondo del vivaismo poiché essere vivaisti vuol dire piantare, curare e vendere varie specie di piante e non, come è accaduto sino ad ora, comprarle a buon mercato all'estero per poi rivenderle in zona".
Proseguono intanto a pieno ritmo i controlli su tutta la riviera da parte delle autorità competenti che hanno già individuato un caso di vendita illegale di una palma da parte di un vivaista di Grottammare nel nord delle Marche. E' scattata pertanto la sanzione amministrativa sia nei confronti del vivaista venditore sia nei confronti dell'acquirente.
Ed è una vera e propria epidemia quella che stà interessando Grottammare ed in minor misura San Benedetto del Tronto e Cupra Marittima, che le amministrazioni tentano di sanare attuando le procedure stabilite dal protocollo di intesa sottoscritto dai comuni interessati, Assam, e diversi istituti di ricerca: la prima fase è consistita in approfonditi controlli su tutte le palme della zona facilitata anche dalle segnalazioni dei privati; ad essa è seguita la potatura sferica sugli esemplari colpiti dall'infezione, mentre ora si passa al trattamento biologico.
"Oggi ci si avvia alla terza fase - fa sapere l'Assessore all'ambiente Giuseppe Marconi - ovvero quella del trattamento biologico a base di nematodi che verranno irrorati sino al cuore di ciascuna pianta infetta per debellare gli insetti killer. Sino ad oggi siamo riusciti a salvare alcuni esemplari, uno di questi è situato proprio nel giardino comunale, per cui siamo fiduciosi contando anche di affidare presto un incarico ad un esperto che possa fare formazione, affinché prosegua il lavoro di ricerca e specializzazione".
L'innalzamento delle temperature dei prossimi giorni, preoccupa tuttavia gli addetti ai lavori poiché è proprio nel periodo caldo che gli insetti, una volta dischiuse le larve, riescono a risalire la pianta per poi volare di palma in palma ad una distanza di circa un metro. Del resto il trattamento biologico, unico consentito attualmente dalla legge, parte in questi giorni proprio in virtù delle temperature che si assestano intorno ai 10°, condizione necessaria al funzionamento della soluzione biologica.
Ma i numeri di casi riscontrati spaventano: in tutta Italia si registrano 10.000 provvedimenti con ingiunzione di abbattimento. Il Dr. Sandro Nardi responsabile Assam della Regione Marche nonché supervisore della sperimentazione anti punteruolo non ha nascosto nei giorni scorsi la propria preoccupazione: "nella sola Riviera delle Palme - ha detto - si contano 90 ingiunzioni con richiesta di abbattimento, il focolaio è Grottammare dove si registra il maggior numero di casi, ma l'epidemia si è diffusa anche a San Benedetto sebbene in minor misura ed un piccolo focolaio è stato riscontrato anche a Cupra Marittima".
E si torna a parlare di responsabilità dei vivaisti, che attualmente nel raggio del perimetro rosso che riguarda l'intero territorio colpito, devono attenersi al divieto di entrata e uscita di esemplari palmizi.
L'Assessore all'ambiente di San Benedetto Paolo Canducci non ha esitato ad esprimere il proprio punto di vista in tal senso: "Le responsabilità sono di natura commerciale. E' chiaro che il punteruolo rosso non è un coleottero che vive nelle nostre zone, per cui è stato sicuramente importato attraverso il commercio di esemplari palmizi provenienti dall'Egitto. Tutto questo a mio giudizio esula dal mondo del vivaismo poiché essere vivaisti vuol dire piantare, curare e vendere varie specie di piante e non, come è accaduto sino ad ora, comprarle a buon mercato all'estero per poi rivenderle in zona".
Proseguono intanto a pieno ritmo i controlli su tutta la riviera da parte delle autorità competenti che hanno già individuato un caso di vendita illegale di una palma da parte di un vivaista di Grottammare nel nord delle Marche. E' scattata pertanto la sanzione amministrativa sia nei confronti del vivaista venditore sia nei confronti dell'acquirente.
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