«Una piscina olimpionica a posto del Ballarin»
San Benedetto del Tronto | E' una delle ipotesi emerse dalla riunione dei consiglieri comunali con al centro il futuro dell'ex Fossa dei Leoni. Il sindaco si dice certo che entro aprile il Consiglio voterà un atto d'indirizzo. Intanto si abbassa la stima dei costi di demolizione...
di Marco Braccetti
L'ex Stadio Ballarin
Il futuro dell'area Ballarin torna prepotentemente in primo piano nell'agenda politica sambenedettese e non solo. Nella serata di martedì 17 marzo, infatti, si è svolta una riunione dei consiglieri comunali di minoranza e maggioranza. Una sorta di Consiglio Comunale informale con al centro le prossime mosse che l'Amministrazione dovrà affrontare per il restyling dell'ex gloriosa Fossa dei Leoni.
Per quanto è dato sapere resta in piedi la volontà della Fondazione Carisap di investire 10 milioni di euro in Riviera. Il Consiglio Comunale vuole che questo investimento venga effettuato sull'ex Stadio Ballarin, ma ancora non si sa "cosa" si vuole realizzare. Dalla riunione di martedì sono scaturite alcune ipotesi.
Si parla di una struttura polivalente di grande richiamo turistico. Alcuni consiglieri, tra cui la dott.ssa Palma Del Zompo, hanno proposto l'idea di una piscina olimpionica coperta. «In ogni caso - chiarisce la consigliera dell'IdV - dovrebbe essere una struttura fruibile tutto l'anno e che stimoli la destagionalizzazione del nostro turismo».
Daniele Primavera (RC) ha continuato a propugnare l'idea di un grande acquario, anche se sono emersi dei problemi relativi alle elevatissime spese di gestione di un'opera del genere.
Tutti i consiglieri sono d'accordo sul fatto che il futuro del Ballarin debba essere legato a doppio spago con quello dell'area portuale. E qui entra in ballo lo studio che la società Nomisma sta realizzando sul Porto. I due progetti non potranno che viaggiare sugli stessi binari.
Ancora non è chiaro lo strumento giuridico da utilizzare per il "passaggio di mano" della zona Ballarin. Le ipotesi sono e restano 2: bando di gara pubblico o affido diretto. Illustri giuristi - tra cui l'Avvocato Luigi Romanucci - sono al lavoro per verificare se le fondazioni bancarie possano partecipare a dei bandi pubblici. A tal proposito, infatti, la giurisprudenza non è univoca: una sentenza del Tar del Lazio dice che le fondazioni bancarie non possono partecipare a bandi pubblici, mentre una sentenza del Tribunale di Verona afferma l'esatto contrario. Si tratta di una questione formale ma anche sostanziale: un bando pubblico garantirebbe la massima trasparenza dell'operazione.
«Entro aprile vorrei che il Consiglio Comunale votasse l'atto d'indirizzo sul Ballarin», dichiara il Sindaco Giovanni Gaspari. Con l'approvazione dell'atto, il Consiglio accetterebbe la proposta d'investimento della Fondazione Carisap ed indicherebbe in linea di massima cosa si vuole vedere realizzato con i fondi messi a disposizione dall'ente presieduto da Vincenzo Marini Marini.
Insomma un'idea di massima da sottoporre poi al vaglio dei vertici della Fondazione, che dovranno dire se sono interessati ad investirci i 10 milioni di euro oppure no.
Tornando alla riunione di martedì scorso, essa vene bollata come inconcludente da buona parte della minoranza: «Un incontro inutile, - afferma con chiarezza il Capogruppo di An Pasqualino Piunti - dal quale non è emerso nulla di nuovo. Credo che sia stato indetto solo per poter far dire all'Amministrazione che sulla vicenda c'è stato un passaggio di condivisione democratica».
A dire il vero però una novità è emersa e riguarda i costi di demolizione del vecchio stadio. Per i lavori di abbattimento si parlava di cifre esorbitanti (un milione - un milione e mezzo di euro). Un imprenditore del settore si sarebbe presentato dal Sindaco dicendosi disponibile a buttare a terra il Ballarin per "soli" 400mila euro.
Il primo cittadino ha accolto di buon grado la proposta, ma vuole fare le cose per bene. E le cose per bene si fanno con calma. «Non abbiamo alcuna fretta di abbattere la struttura», precisa Gaspari, allontanando l'ipostesi che a posto del Ballarin nasca un nuovo "vuoto urbano" simile a quello di Via Montebello.
«Il mercatino di Via Montebello andava smantellato in fretta perché il tetto in eternit stava diventando un problema per la salute delle persone», precisa il primo cittadino che prosegue: «Per il vecchio stadio la situazione è diversa, la struttura ospita squadre di rugby e molte associazioni, alle quali occorrerà trovare delle nuove sedi prima di demolirla».
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18/03/2009
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