Celani, la mozione di sfiducia ha tanti motivi. Li spiegano i rappresentanti del Centro Sinistra
Ascoli Piceno | Ecco le motivazioni che hanno spinto Catalucci, Regnicoli, Mascetti e Procaccini ha non dare più fiducia alla Giunta Celani.
di Redazione

Piero Celani
Riceviamo e pubblichiamo dagli esponenti del Centro Sinistra di Ascoli Piceno Domenico Procaccini (PD) Marco Regnicoli (Lista Alveare) Roberto Mascetti (PRC) Emidio Catalucci (SD). Da loro una nota dove vengono messi nero su bianco i motivi che giustificherebbero il loro voto di sfiducia al Sindaco Piero Celani.
L'abilità comunicativa del centrodestra ha spostato le ragioni fondanti della mozione di sfiducia al Sindaco sul terreno dei rapporti tra lo stesso Sindaco e l'on. Ciccanti.
Così è comodo parlare di un litigio piuttosto che di un programma per niente attuato, con la città ferma al palo delle promesse.
Ridurre a bega personale una mozione firmata, in primis, da otto consiglieri dei tre partiti che hanno formato la maggioranza, è operazione per nascondere i motivi veri per la sfiducia.
Perché quelle firme, a cui si sono aggiunte le altre del centrosinistra, sottoscrivono un documento che contesta inequivocabilmente ed oggettivamente l'aver praticamente fallito tutte le promesse (tante), i proclami (costanti) e la mozione del programma (tradito) con cui il centrodestra ha vinto le elezioni.
La mozione elenca solo alcuni dei punti in cui Celani con i suoi 5 + 5 anni di governo della città ha clamorosamente mancato quando non snobbato.
Da qualche anno il Sindaco ha iniziato a dare le colpe agli altri Enti che non hanno collaborato volendo risultare vittima di complotti che sono in capo solamente alla sua responsabilità di Amministratore. Ad esempio sul Polo Universitario, quando Celani ha voluto difendersi, lo ha fatto fino a ricorrere al TAR contro l'Autorità di Vigilanza per i Lavori Pubblici perdendo la causa e aggiungendo ingenti spese legali da onorare. Poi si è dovuto adeguare ai richiami, a pena di sanzioni, del Dipartimento delle Politiche Comunitarie nazionale (Governo Berlusconi dell'epoca).
Il Comune non ha fatto ricorso contro la Regione che trattiene quei vecchi ed ormai svalutati 15 miliardi di vecchie lire a motivo di un interesse pubblico non così nitido come la normativa impone.
E' questa la storia di tante altre iniziative naufragate sul terreno di scelte amministrative rischiose e pericolose che hanno impantanato l'iter di provvedimenti di cui se ne avverte tuttora la necessità.
Il Comune non è neppure riuscito a fare il bando per l'Auditorium universitario incapace così di spendere 2,5 ml di euro destinati dallo Stato per questo scopo; e qui non doveva coinvolgere nessun altro Ente! Ma l'ingordigia di varianti urbanistiche ad ogni costo ha determinato un prezzo davvero assai alto per la città anche su questo fronte con un altro nulla di fatto.
Ma ancor di più: la Giunta Celani è stata incapace persino di rivedere la convenzione con la SABA e di portare in consiglio un provvedimento di modifica, non foss'altro perché il Consiglio stesso aveva votato in questo senso.
Lo snobbare sistematicamente le decisioni consiliari ha così portato ad una frattura insanabile tra alcuni (otto al momento) consiglieri di maggioranza, Giunta e Sindaco. Consiglieri incapaci di pronunciare parole a difesa di un operato inesistente o almeno inconcludente ed imbarazzante quando si tratta di strade e marciapiedi ormai da rifare o di una piazza pedonalizzata che sprofonda sistematicamente, nonostante il traffico veicolare (meno male) non sia più ammesso come per Piazza Arringo.
Le pagine della cronaca amministrativa sono piene di attese disilluse, di bilanci fatti votare con promesse poi non mantenute e di patrimonio comunale svenduto (all'insaputa dei consiglieri): tanto che il Catasto ha fatto stime diverse sul valore degli immobili, quando è stato chiamato a valutare le scelte del Comune.
Imbarazzante apprendere dalla viva voce dei Consiglieri di Maggioranza di non essere a conoscenza della vendita anche del palazzo ex Maternità nel complesso ex Mazzoni, con atti criptati in cui la resistenza e la pazienza dei consiglieri di maggioranza è stata messa a dura prova.
Il bilancio di questi 5 + 5 anni non solo è deludente ma addirittura desolante. Di questo se ne era accorto per tempo il Consigliere Cesare Celani che aveva lasciato per onestà intellettuale la presidenza della Commissione Bilancio.
L'attuale capogruppo di AN Babini che getta nel cestino il progetto del Polo universitario è un'immagine che rimane viva nella storia dell'impegno civico di questa città, come quella del consigliere regionale Castelli che pattugliava la sala consiliare per garantire la disciplina di partito: e così è aumentata ad Ascoli l'ICI per la seconda casa data gratis a figli e ai parenti.
Mentre la delibera per i criteri delle nomine nella partecipate veniva attesa per rimuovere le incompatibilità, si è arrivati a fine consiliatura senza aver mai pensato di mettersi in regola con la legge.
Una scelta funzionale a garantire soldi da spendere per il bilancio comunale che altrimenti chiuderebbe in disavanzo. Ma questo non è un problema per la Giunta Celani nonostante il richiamo della Corte dei Conti e del Collegio dei Revisori.
Ecco perché la mozione di sfiducia è temuta: più che per la caduta del Sindaco perché un Commissario prefettizio svelerebbe il retroscena di conti assai critici, anzi preoccupanti, e lo farebbe nel corso di una campagna elettorale sia in Comune che in Provincia. Uno stile amministrativo "brillante" proseguito con il vendere immobili a società partecipate, che per acquistare hanno dovuto fare mutui, per permettere al Comune di fare cassa e di farne manifesti prelettorali davvero scorretti e preoccupanti.
L'annuncio prosegue con la pratica dell'Unesco e l'avviso che un libro sarà imminente; i proclami dicono che per la Carbon si sta stringendo: ma non si dice su che cosa e con quali idee. Gli studi fatti con i soldi pubblici di Regione e Provincia sono stati chiusi 11 mesi nel cassetto del Sindaco che ora dice che non si può perdere tempo.
Una Amministrazione Comunale che ha paura della lapide a ricordo della vista di Ciampi del 25 aprile 2002 merita davvero una bella "pietra sopra".
I segretari comunali del centro sinistra, in vista del Consiglio Comunale che dovrà approvare la mozione di sfiducia, mobiliteranno i propri consiglieri al fine di garantire la caduta anticipata della Giunta Celani, prima della scadenza naturale del mandato che riporterà fiducia e speranza a tutti i cittadini ascolani.
Sarà un evento di portata non solo locale con effetti politici provinciali, ma che sarà alla ribalta anche della stampa nazionale con i suoi rilevanti risvolti politici.
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12/03/2009
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