La Cucina dello Spirito torna per la Quaresima
Monteprandone | Gli appuntamenti iniziano il 13 marzo fino al 3 aprile. Ogni venerdì in un ristorante diverso verrà riproposto il menù quaresimale studiato dal prof. Lucchetti.
Il prof. Tommaso Lucchetti e la dott.ssa Simonetta Varnelli invitati durante le degustazioni organizzate dall' I Sapori del Piceno (archivio)
L'Associazione "I Sapori del Piceno" di Monteprandone, all'interno della manifestazione "La Cucina dello Spirito" (Circuito delle Cucine Tipiche del Piceno), propone durante il periodo della Quaresima (ogni venerdi dal 13 marzo al 03 aprile 2009) un menù monastico di magro "La Mensa Quaresimale nelle tradizioni Monastiche".
Il menù monastico quaresimale sarà proposto (solo su prenotazione tel. 0735-62545), ogni venerdì dal 13 marzo al 3 aprile. Ogni appuntamento avrà inizio alle ore 20 con una degustazione di oli guidata dalla Dott.sa Simona Sestili, che farà assaggiare l'olio extra vergine di oliva dell'Oleificio F.lli Censori, l'olio extra vergine di oliva del Frantoio Sant'Anna, entrambi di Monteprandone, e l'olio extra vergine di oliva da agricoltura biologica Siloe 2008 del Monastero di Siloe di Grosseto.
Alle ore 20.30 avrà inizio la cena a base di ricette di origine monastica. Il menù quaresimale, ideato dall'Associazione I Sapori del Piceno in collaborazione con il Prof. Tommaso Lucchetti sarà: Acciughe fritte con carciofi fritti, Polpettine di Pesce, Tonno fresco in carpione, Foglie di verza ripiene, Gnocchetti con broccoli, Polenta con baccalà, Baccalà con peperoni, Maritozzi quaresimali con cioccolato caldo.
Ovviamente il menù è privo di carne, condizione questa rigorosamente osservata all'interno dei monasteri. Infatti tra le provviste principali del vitto quaresimale, il pesce aveva naturalmente il posto privilegiato; i monasteri più fortunati riuscivano a procurarsi con pochi soldi la minutaglia di pesce o gli scarti dei pescatori, quelli invece costruiti sugli eremi o comunque lontani dal mare ricorrevano a pesci conservati, messi in salagione, sott'olio, affumicati o essiccati. Uno dei primi pesci ad essere conservato fu l'aringa, seguito poi dal merluzzo (baccalà o stoccafisso). Altri alimenti monastici per eccellenza, particolarmente adatti per il periodo della quaresima, erano le uova e gli ortaggi che naturalmente rappresentavano preziose risorse molto spesso prodotte internamente nei monasteri.
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12/03/2009
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