"Mettiamoci al lavoro"
San Benedetto del Tronto | I consiglieri del Pd Urbinati e Pezzuoli spronano il partito a mettere da parte discussioni e battibecchi ponendo un solo obiettivo:"Giugno si avvicina e gli elettori hanno bisogno di capire quali sono le proposte del Pd per il nostro territorio in crisi"

Dai Consiglieri Comunali del Pd Fabio Urbinati e Sergio Pezzuoli riceviamo e pubblichiamo quanto segue:
In questi ultimi giorni diversi esponenti del PD hanno duramente criticato, a mezzo stampa, i vertici locali e provinciali del partito. L'unanimismo, per fortuna, è finito da tempo e i fatti dimostrano che non c'è alcun soffocamento della democrazia interna. Tutt'altro!
Il confronto, a quanto pare, avviene ormai in campo aperto, senza scomodare la "Costituzione" o magari la "dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" . Se questo è, vorremmo dare un nostro contributo di chiarezza, altrimenti verrebbe da pensare che la dirigenza del PD ascolano, in preda a furori autolesionistici, persegua l'incomprensibile obiettivo della sconfitta alle prossime elezioni amministrative.
Partiamo dai fatti:
Il Partito Democratico è fortemente preoccupato per la crisi economica che sta vivendo tutto il Paese; la nostra Provincia, il territorio della nuova Provincia di Ascoli, è all'interno della Regione Marche la zona economicamente più depressa. Non a caso rientrava nel territorio della ex CASMEZ. Gli indicatori economici degli stessi sondaggi da qualcuno citati, se letti con un po' di attenzione, pongono la nostra Provincia come ultima nella Regione e in forte avanzamento, invece, per la percezione sulla sicurezza e cultura.
Il forte balzo che ha avuto il ricorso alla cassa integrazione, i lavoratori in mobilità, il numero di giovani diplomati e laureati (quasi 1500) che hanno presentato progetti per partecipare al bando "Work experience" per 60 posti per la durata di 10 mesi, sono solo alcuni degli indicatori che potremmo elencare sulla situazione socio-economica del nostro territorio.
Come non sentire il peso della drammaticità di questa situazione per migliaia di persone in carne ed ossa?
Come non pretendere la coerenza morale di chiedere con forza al Governo un impegno serio e straordinario per adeguati ammortizzatori sociali e non fare altrettanto con gli enti locali, per quanto loro possibile?
Come non avvertire la necessità, prioritaria su tutto, di stare accanto ai loro bisogni e subordinare a questi le indennità aggiuntive dei dipendenti pubblici della Provincia che hanno comunque un lavoro garantito?
Come poteva il PD soggiacere ad una logica di convenienza politica e non fare una battaglia per la difesa dei più deboli?
La vicenda della ripartizione dei beni e del personale, tra i due compartimenti provinciali, ha sicuramente logorato una alleanza con il Presidente che mostrava da tempo alcune difficoltà. Questo non significa disconoscere il lavoro svolto, ma proprio perché non laviamo in casa i panni sporchi, bisogna sottolineare la necessità di rilanciare quelle che sono le grandi linee guida per la ripresa economica: infrastrutture, investimenti pubblici,credito, ricerca, formazione, concertazione tra tutti gli attori interessati, per dare risposte al bisogno di lavoro nell'immediato e per delineare la ripresa e la competitività del nostro territorio nel medio periodo. Un esempio per tutti: la viabilità. Ad oggi il territorio di San Benedetto del Tronto è fuori dal tracciato della terza corsia autostradale che termina a Pedaso.
La proposta di arretramento, dolce o pesante, del tratto dell'autostrada che attraversa il nostro comune, scompare e ricompare nel corso degli anni; nel frattempo la nostra città rischia di pagare un prezzo molto alto in un settore trainante della nostra economia quale quello del turismo.
Noi riteniamo che il programma sia il fondamento di ogni alleanza politica perché è sugli impegni assunti nel programma che dobbiamo rispondere ai cittadini. La validità di una alleanza si misura sulla capacità del fare e fare bene e non su presunti leader. La rappresentazione leaderistica di un partito o di una coalizione lasciamola al centro-destra. Loro hanno un leader padrone. Noi siamo in un partito dove la combinazione di diritti e responsabilità rappresentano la sintesi tra autonomia individuale e impegno reciproco necessaria per la realizzazione dei nostro fine: una società più giusta.
Il percorso delle primarie per l'indicazione del nostro candidato è stato discusso e scelto con un voto quasi unanime, allargando la base elettorale a tutti i cittadini, iscritti e non. Appare oggi alquanto singolare che esponenti locali che fanno parte anche dell'assemblea nazionale del Partito Democratico (eletti con le primarie e non da burocrati di partito), che hanno condiviso questa scelta votando favorevolmente, si siano improvvisamente ricreduti. Che sia stata una svista?
Ma poi come si può trascurare ciò che è accaduto a Fermo domenica scorsa?
Sicuramente il centro sinistra fermano è stato capace di dare ai propri elettori la possibilità di essere protagonisti di un grande processo democratico, quel processo Democratico delle Primarie che il PD si è dato come strumento di ricerca dei propri candidati.
Non c'è stata quindi nessuna chiusura ai propri alleati, anzi proprio come accadde il Puglia con Niki Vendola, e proprio come è accaduto Domenica scorsa a Fermo con Cesetti, le primarie sono una grande opportunità anche per i nostri alleati di portare propri esponenti a candidature importanti.
Non capiamo quindi certe affermazioni che attribuirebbero al PD la mancata unità del centro sinistra, anzi proprio alla luce di queste affermazioni ci chiediamo come mai chi ha sempre esternato la propria capacità di attirare il consenso popolare abbia rinunciato ad uno strumento straordinariamente Democratico come le Primarie, che oltretutto in caso di affermazione lo avrebbero pienamente legittimato, avendo oggi dei sostenitori anche all'interno del PD.
Come non capiamo inoltre chi oggi chiede le dimissioni del Segretario Provinciale del PD non si sia attivato in precedenza e nelle sedi opportune a cercare un suo candidato che rappresentasse una posizione diversa da quella di Mandozzi che è quella ufficiale del PD sostenuta da organi democraticamente eletti.
Non è più tempo di esitare ,il Partito Democratico ha un suo candidato sostenuto anche da IDV, Verdi, Partito Socialista, Nuova DC, e Emidio Mandozzi è la persona giusta che incarna lo spirito di coalizione.
Mettiamoci al lavoro il 6/7 Giugno si avvicina e i nostri elettori hanno bisogno di capire quali sono le proposte del PD per il nostro territorio in un momento di crisi congiunturale come quello che stiamo vivendo.
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12/03/2009
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