Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Quando l'uomo cessa di essere persona

San Benedetto del Tronto | I fatti di cronaca delle ultime settimane circa le violenze sessuali sono sconcertanti, l'uomo civile, in senso universale, non può accettare tale decadenza sociale.

di Gian Luigi Pepa

Il nostro codice penale all'art.609 bis definisce "atto sessuale" la somma dei previ-genti concetti di congiunzione carnale e di atti di libidine, che coinvolgono la disponibilità della sfera sessuale della vittima.

Pertanto, la condotta vietata da tale norma incriminatrice ricomprende, se connotata da costrizione, qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo tra soggetto attivo e soggetto passivo, ancorché fugace ed estemporaneo, che comunque coinvolge la corporeità sessuale, finalizzato ed idoneo a porre in pericolo la libertà di autodeterminazione del soggetto passivo della sua sfera sessuale.

Tale violenza contro la persona, contro il più debole, è inaccettabile poiché atto vile posto in essere da uomini privi di valori paragonabili a fiere, a bestie feroci, poiché umilia moralmente chi la subisce, ancor più quando è posta in essere dal branco, offendendone la dignità, poiché quel che resta nella memoria della vittima è il senso dello squallore subito, della ripugnanza.

Il delitto di violenza sessuale è tale non solo nel caso di coartazione fisica o morale tale da annullare completamente la volontà della vittima, né rileva la resistenza o meno del soggetto passivo fino allo stremo delle forze fisiche con conseguenti inevitabili segni esteriori, essendo sufficiente che la condotta dell'agente abbia comunque limitato la libera determinazione della persona offesa.

Non dovrebbe, quindi, ricorrere alcuna attenuante nei casi di minore lesività, poiché ciò che è rilevante è la qualità dell'atto compiuto più che la quantità della violenza fisica esercitata, così come è importante il grado di coartazione sulla vittima, il danno arrecatole anche in termini psichici, l'entità della compressione della libertà sessuale.

E' certo che i Magistrati debbono tener conto della procedura penale, così come è certo che debbono applicare le norme ai fatti concreti e tale applicazione impone di tener conto di tutte le circostante del caso di specie, utilizzando nella loro discrezionalità anche il buon senso.

Il Magistrato è tenuto ad un equilibrio interpretativo valutando il reato e le sue conseguenze sociali, contrariamente a chi ha concesso gli arresti domiciliari a rei, complici e corresponsabili del branco di romeni a Guidonia, che hanno confessato il delitto, rilasciando interviste incivili, ed ancora del ragazzo della notte di Capodanno alla nuova Fiera di Roma, proprio in una situazione di emergenza come quella che la cronaca ci propone tutti i giorni.

Anche i Giudici dovrebbero essere consapevoli che anche le vittime sono persone ricordando l'insegnamento del Beccaria: "Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa", senza barricarsi nella loro "torre di avorio" al di fuori del caso di specie e della realtà sociale.

Decisamente più grave dal punto di vista del messaggio sociale è la sentenza della Suprema Corte che non ha condannato all'ergastolo il romeno assassino di Giovanna Reggiani, stante le attenuanti dello stato di ubriachezza.

Si dibatte se avviare la procedura di estradizione dei condannati verso i Paesi d'origine, ciò significa riconoscere l'inefficienza della giustizia italiana perché eccessi-vamente garantista.

Servono pene più severe, servono giudici più coscienziosi, serve che lo Stato assuma il ruolo di garante della legalità, serve che finisca una volta per tutte il messaggio diffuso dal malaugurato governo Prodi, che ha invitato gli immigrati clandestini o neo comunitari ad entrare nel nostro paese, ove è tutto permesso, perché finisca l'emergenza di crimini, di violenze contro i deboli, che colpiscono nel proprio intimo le persone serie che sono la base solida della nostra società.

La preoccupazione sociale è forte ed i cittadini chiedono regole severe, e non ci si permetta di giudicare da dietro le quinte, con atteggiamento di basso moralismo, la giusta indignazione e la reazione della gente per bene, di fronte ad atti di tale efferatezza o ad interviste provocatorie di delinquenti.

Ci domandiamo perché questa tipologia di reato coinvolge nella grande maggioranza dei casi sempre romeni, come mai l'Olanda ha chiuso dall'inizio dell'anno le frontiere a romeni e bulgari, con la motivazione che risulterebbero quelli che maggiormente delinquono, rilievi oggettivi che nulla hanno a che fare con il razzismo.

06/02/2009





        
  



4+4=

Altri articoli di...

San Benedetto

04/04/2025
Una serata di emozioni e scoperte (segue)
12/10/2022
Studenti omaggiano il Milite Ignoto (segue)
10/06/2020
Samb: Serafino è il nuovo presidente! (segue)
27/01/2020
Istituto Professionale di Cupra Marittima: innovazione a tutto campo. (segue)
25/01/2020
Open Day a Cupra Marittima, al via il nuovo corso Web Community – Web Marketing (segue)
19/01/2020
GROTTAMMARE - ANCONITANA 1 - 3 (segue)
13/01/2020
SAN MARCO LORESE - GROTTAMMARE 1 - 0 (segue)
10/01/2020
UGL Medici:"Riteniamo che gli infermieri e i medici debbano essere retribuiti dalla ASUR5" (segue)
ilq

Una serata di emozioni e scoperte

ASPIC Psicologia di San Benedetto del Tronto presenta il Centro Psiconutrizionale

Betto Liberati