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The special one

Fermo | Pierluigi Prete, sempre nell’occhio del ciclone, si sta dimostrando allenatore serio e preparato, in grado di gestire tanti giocatori e di creare un collettivo. Forse a fare la differenza è proprio lui.

di Walter Carelli

L'allenatore Prete, da tre anni sulla panchina gialloblu

La Fermana ha cominciato bene il girone di ritorno, recuperando punti sulla capolista. I gialloblu hanno conquistato il bottino pieno sul difficile campo del Castelfidardo dopo una prestazione da grande squadra, un gruppo dimostratosi consapevole della propria forza. Hanno saputo limitare l'avversario, colpire al momento giusto e controllare la gara sino al termine. Una formazione solida, sensazione emersa specie nella fase di non possesso. Molti meriti vanno al tecnico Prete che sembra aver forgiato un insieme di tanti bravi giocatori in un corpo unico.

Mister parliamo un po' di lei, a cui ingiustamente non viene quasi mai riservata la vetrina dopo i successi, ma che è sempre sulla bocca di tutti dopo ogni vittoria mancata. Che allenatore è Pierluigi Prete?
Un allenatore scrupoloso, attento al minimo dettaglio. L'esperienza da calciatore mi ha fatto capire che è fondamentale porre l'attenzione sui singoli. E' determinante la cura degli aspetti personali, anche nella trasmissione delle idee di gioco.

Quali caratteristiche differenziano un allenatore buono da uno meno capace?
Non saprei, ci sono tanti fattori, sicuro un tecnico non deve essere giudicato esclusivamente in base ai risultati. Penso che la valutazione debba riguardare il lavoro settimanale, non i novanta minuti di gioco.

Gli uomini a secondo del modulo o il modulo a seconda degli uomini?
Sicuramente il modulo a seconda degli uomini, se poi si è fortunati ad avere a disposizione giocatori duttili è possibile variare anche nel corso della stessa partita il proprio schieramento.

Si dice che le grandi squadre pongano le loro basi sull'organizzazione difensiva, è d'accordo?
Diciamo di sì, è la nostra stessa cultura calcistica che ci porta a pensare prima a non prenderle. Quest'anno la solidità difensiva sembra appartenere alla Fermana, ma non tutte le annate sono uguali. Nella passata stagione, nonostante gli ottimi giocatori impiegati nella linea arretrata, eravamo una delle difese più perforate. Dipende molto dal collettivo e dall'atteggiamento della squadra.

Ha speranza per il prosieguo del campionato?
Ne ho sempre avuta, anche in momenti più difficili, quando sembrava che si dovessero scalare delle montagne con le mani piene di schiuma.

L'ambiente gialloblu può guardare con fiducia al nuovo anno appena cominciato. Lo dice il suo "special one".

08/01/2009





        
  



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