Provincia e associazioni: no agli emendamenti della Lega Nord sullimmigrazione
Ascoli Piceno | Rischio di discrezionalità che amplificherebbe la difficoltà di accesso ai servizi sanitari facendo della barriera economica e delleventuale segnalazione un possibile strumento di esclusione.
L'incontro con la stampa
Insieme ai rappresentanti degli organismi del volontariato, del sindacato, della cooperazione allo sviluppo, dell'impegno civile e sociale, delle consigliere di Parità, dell'associazione donne medico, hanno fatto sentire la protesta della Provincia il presidente Massimo Rossi, l'assessore alle Politiche Sociali Licia Canigola, i consiglieri provinciali aggiunti per gli immigrati Dossou Yovo Epiphane ed Elfanni Mohamed e il direttore del Centro degli Immigrati Omar Khattab.
La modifica al comma 4 introduce un rischio di discrezionalità che amplificherebbe la difficoltà di accesso ai servizi sanitari facendo della "barriera economica" e dell'eventuale segnalazione (in netta contrapposizione al mandato costituzionale di "cure gratuite agli indigenti"), un possibile strumento di esclusione, certamente compromettendo la stessa erogazione delle prestazioni.
Il comma 5, di cui la Lega chiede l'abrogazione, prevede che "l'accesso alle strutture sanitarie (sia ospedaliere che territoriali) da parte dello straniero non in regola con le norme di soggiorno, non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano". Se ciò avvenisse si metterebbe in serio pericolo l'accesso alle cure mediche degli immigrati irregolari, violando il principio universale del diritto alla salute, ribadito anche dalla nostra Costituzione.
"Ritengo sia importante questa adesione corale - ha dichiarato l'assessore Canigola, soddisfatta per la grande partecipazione al momento collettivo di protesta - per cercare, tutti insieme, di far rispettare la tutela di diritti fondamentali, anche in considerazione delle misure previste nella legge finanziaria, in larga parte regressive e penalizzanti nei settori sociali poiché fondamentalmente incentrate sulle esigenze dell'economia e del mercato anziché sui bisogni fondamentali dell'uomo".
Il presidente Rossi ha annunciato la volontà di presentare una delibera di Giunta provinciale contro gli emendamenti: "Se fossero approvati - ha infatti sottolineato Rossi - ci sarebbe il rischio concreto di allargare gli spazi di clandestinità dei soggetti immigrati. Dobbiamo invece favorire politiche di integrazione efficaci per un benessere sociale collettivo e fornire risposte di lungo periodo".
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03/12/2008
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Betto Liberati