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Quattro attori teramani a Cinecittà. Al via le riprese del film Dalla vita in poi. Con Mauro Fidanza

Teramo | Senatore Aniello e figli inaugurano le riprese del film “Dalla vita in poi” di Gianfrancesco Lazotti per Rai Cinema. Quando i sogni si avverano. Storia di attori teramani legati al mondo dello spettacolo. In memoria di Nina Pallotta.

di Nicola Facciolini

Senatore Aniello, attore aprutino (Foto Nicola Facciolini)


Ciak, si gira! Al via le riprese del film "Dalla vita in poi" di Gianfrancesco Lazotti per Rai Cinema. Tra gli attori figurano tre teramani: Senatore Aniello, i figli Rio e Rudy, e Mauro Fidanza. Da lunedì prossimo inizieranno a lavorare a questa nuova pellicola cinematografica. Entusiasta è il procuratore del casting Donato Pelusi, teramano d'adozione, che annuncia in esclusiva la partecipazione dei tre teramani alle riprese. In sei settimane il cast e le maestranze lavoreranno tra Cinecittà, Rebibbia e altri centri del Lazio, per confezionare una storia vera, piena di speranza, di desiderio di riscatto, ma al tempo stesso commovente e significativa, nello spirito della rinascita morale e materiale della Nazione che esce dalla crisi. Il direttore di produzione è Massimiliano Leone.

"Ringrazio di cuore il regista Lazotti, Rai Cinema e quanti hanno reso possibile che il mio sogno si avverasse: dedico questo film alla mia carissima moglie Nina Pallotta che - rivela in esclusiva Senatore Aniello - ha sempre desiderato che i nostri figli entrassero a far parte del magico mondo dello spettacolo". Un desiderio oggi esaudito. Qualche anno fa in una nostra precedente intervista la signora Nina, oggi scomparsa, si era commossa nel ricordare il proprio passato. "Volevo fare l'attrice" - diceva. La sua è stata una storia qualunque, di teramana verace, di grande talento, dai molti sogni soprattutto per i figli. Una donna costretta dalle contingenze della vita a voltarsi per seguire un percorso segnato da strade già battute. "Alla fine però è non detto che i sogni non si possano realizzare" - le sussurrava il marito Aniello. Sì perché questa coppia di coniugi teramani, Senatore Aniello e Nina Pallotta, è stata per lunghi anni legata dalla comune passione per il mondo dell'arte e dello spettacolo.

Un mondo che hanno potuto assaporare insieme ai loro figli. Aniello è un famoso restauratore che lavora nel suo laboratorio nel quartiere di San Berardo a Teramo. Insieme a Nina negli anni passati ha partecipato alla realizzazione di diversi cortometraggi legati alla rassegna Cineramnia organizzata dal Cineforum Lumiere. Tutti ricordano il corto "Il Primo Amore" di Toni Trupia risultato poi vincitore e trasmesso in emittenti. Ora il sogno di lavorare a Cinecittà si avvera, grazie anche a Nina che dal Cielo sorride ai suoi. "Lavoravo alla biblioteca provinciale dove stavo seguendo dei restauri - rivela Senatore Aniello, ricordando la sua passione per il cinema - quando ho visto che c'erano provini per partecipare alla realizzazione di un film ho deciso di buttarmi costringendo anche mia moglie che era più titubante, a fare il provino. Non pensavo ci prendessero anche perché eravamo i più anziani e invece un bel giorno arrivò la telefonata da parte della redazione di Cineramnia. Un regista di Roma, Toni Trupia dopo aver guardato il nostro provino ci aveva scelti personalmente. E dopo 15 giorni lo incontrammo personalmente".

La signora Nina accettò. "Toni ci disse subito che aveva visto una strana luce nei nostri occhi e voleva che ci liberassimo delle nostre inibizioni e timidezze per essere noi stessi. In prativa volle che gli raccontassimo la nostra storia, i nostri ricordi, i nostri sogni. La mia cara moglie da giovane voleva fare la modella e l'attrice. Fece diversi provini e la chiamarono persino da Roma, ma sua madre fu irremovibile. A quei tempi le donne non avevano la libertà che hanno le ragazze di oggi nel seguire la propria vocazione, la propria strada. Una donna doveva pensare solo alla famiglia. E così dovette abbandonare i suoi progetti e fui fortunato perché si sposò come me". Non è facile improvvisare.

"Tutti quelli che hanno visto il corto si sono complimentati. Devo dire che alla fine Toni è riuscito a metterci a nostro agio e come avrà potuto vedere il risultato è stato felicemente spontaneo". La storia di Aniello è avventurosa, ricorda quella del giovane Indiana Jones. "Già perché anche se adesso faccio l'attore, per anni ho esercitato l'arte del restauro, ho lavorato come stuccatore artigiano in molte basiliche e cattedrali, ma la mia passione è sempre stata il ballo". Passione e vocazione.

"Sono nato a Salerno e da giovanissimo mi sono trasferito in Olanda dove ho potuto studiare da ballerino. Tornato a Salerno dopo tre anni ho cominciato a lavorare per le balere e per raggranellare più soldi, grazie ad un amico che mi assecondava, persuadevo la gente di essere un ballerino del circo Orfei. Poi decisi di fare dei provini anche in Rai per un certo periodo ma non andarono bene. Dopo un periodo in Svizzera avevo deciso di voler andare in Sud America, a Rio De Janeiro ma non avevo abbastanza soldi, all'epoca ci volevano 80mila lire e a Salerno non c'era molto lavoro. Degli amici di Milano però mi dissero che in Abruzzo c'erano dei lavori dove si poteva guadagnare anche 10mila lire la giorno". E così è arrivata la scelta di Teramo. "Già a Teramo sono arrivato 28 anni fa a fare il gessino, l'operaio che faceva l'intonaco in gesso. La sera però continuavo ad andare nelle balere e fu proprio in una balera che incontrai Nina e mi innamorai all'istante. A quel punto non potevo più partire per il Sud America. Il mio sogno di Rio De Janeiro era svanito. Però iniziava la mia carriera di restauratore.

Il mestiere di restauratore è sempre stata la passione di Aniello: famose sono le sue mostre. "Io in pratica restauro opere d'arte (capitelli, cornici e torciglioni) e realizzo opere in stucco. Ho restaurato la fontana di fronte alla Casa De Benedictis per esempio. Modello l'argilla e il gesso ed eseguo sculture sacre e profane. Ho realizzato anche dei presepi e lavoro anche con il legno. Di solito non lavoro su ordinazione ne senso che vendo le mie opere nei vari mercatini per il centro Italia ma ultimamente ho ricevuto diverse richieste. Anche a Chieti alla Villa Comunale dove ho restaurato delle scale del periodo fascista". Ora si sono spalancate le porte di Cinecittà.

"Con l'amico Mauro Fidanza gireremo questo nuovo film, comunque vorremmo fare anche dei nuovi provini per Cineramnia perché abbiamo scritto un intreccio molto intrigante. Sarà una bella storia. Un'altra storia". In memoria di Nina Pallotta. Una famiglia-esempio per i giovani. Ecco perché non bisogna mai perdere la speranza in un futuro migliore.

11/12/2008





        
  



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