Il piccolo talento cresce
Fermo | Vincenzo Recchia ha deciso allultimo minuto il match della Fermana a Porto Potenza. Classe 1991, nato a Foggia, veste per la prima stagione la casacca gialloblu dopo cinque anni trascorsi nel settore giovanile del Lecce.
di Walter Carelli
Vincenzo Recchia, 160 cm per 60 kg.
Il pareggio sul campo del Porto Potenza sarebbe stato accolto con una delusione tremenda, sia perché arrivava dopo la sconfitta del turno precedente e soprattutto perché l'Atletico Piceno sarebbe scappato a più dieci. Invece quando la gara stava per andare a referto con uno scialbo zero a zero, ci ha pensato Vincenzo Recchia. Entrato nella ripresa, la sua posizione centrale dietro alla punta Corvo ha dato fastidio alla retroguardia potentina e ha vivacizzato la manovra dei canarini. Al novantesimo poi ha fatto esplodere di gioia compagni di squadra, panchina e tifosi.
Ci racconta l'azione del goal?
C'è stato un lancio lungo di Ciccioli per Corvo che ha superato il portiere e ha messo una palla dietro rasoterra. Sono arrivato in corsa e con un tiro incrociato sono riuscito a depositare la sfera in rete. Una gioia grandissima, veramente emozionante questo mio primo goal con la maglia della Fermana.
E' molto giovane e proviene da un'altra regione. Come si è ambientato in questa nuova realtà?
Sono nato a Foggia il 12 marzo del 1991, vengo dalla Puglia dove sono cresciuto anche calcisticamente. Dopo aver disputato cinque campionati nelle giovanili del Lecce, l'anno scorso ho collezionato anche tre presenze nella formazione Primavera, ho avuto dei problemi con la società salentina. Deciso a cambiare aria, si è presentata l'opportunità della Fermana che non mi sono voluto lasciar scappare. Mi sono trasferito da solo nelle Marche. Vivo a Porto San Giorgio insieme ad altri miei compagni di squadra con i quali sto molto bene.
A proposito di compagni di squadra, come si trova in uno spogliatoio con gente esperta che ha militato per diversi anni fra i professionisti?
Sono il più piccolo del gruppo, ma mi sento parte integrante, siamo come una famiglia. E' importante avere al fianco gente come Di Salvatore, il capitano è un calciatore esperto dal quale ogni giorno c'è da imparare qualcosa. Tutti cercano di darmi dei consigli, in special modo Cazzella, forse il compagno con il quale ho legato di più, e Ciccioli.
Dove sente di dover migliorare ancora?
Non saprei, ad ascoltare il mister direi nel rincorrere l'avversario dopo aver perso palla. Me lo ripete talmente tante volte...
Per caratteristiche fisiche e tecniche ricorda un po' Pasquale Foggia, attaccante esterno della Lazio.
Quando ero a Lecce mi dicevano che ero molto simile a Miccoli. Sono una mezzapunta anche se in questo avvio di campionato sto giocando laterale alto nel 4-4-2 che schiera il mister. Sabato scorso sono stato utilizzato nel ruolo che preferisco e sono riuscito a fare il mio primo goal. Una bella soddisfazione.
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27/11/2008
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