Rapinavano banche e andavano a giocare al Casinò. Arrestati
San Benedetto del Tronto | Dopo tredici rapine a mano armata effettuate in varie banche marchigiane e un bottino di circa 300 mila euro, sono stati fermati e tratti in arresto tre uomini abruzzesi.
di Redazione

Dirigente del commissariato Marco Fischetto
Gli uomini della sezione anticrimine del Commissariato di San Benedetto del Tronto, dopo mesi di indagini, sono riusciti a fermare i tre uomini Pennacchione Paolo, 34enne di Chieti, Simone Andrea, anche lui 34enne di Pescara e Nicolai Antonio pescarese di 54 anni.
Agivano in questo modo. Uno, il Pennacchione, entrava in banca armato di una pistola finta e coprendosi il volto con una sciarpa, estorceva tutti i soldi disponibili alle casse e passava il malloppo al complice Simone che si preoccupava del trasporto. Il terzo soggetto invece, impiegato nelle poste di Pescara, aveva il compito di ripulire le mazzette ‘colpite da morbillo’ (così le definivano nella loro terminologia), cioè scoppiate, sporche d’inchiostro e le riciclava.
Lo scopo? Giocare al Casinò di Venezia. Infatti i tre, dopo ogni corpulenta rapina imboccavano immediatamente l’autostrada direzione Venezia. Per le identificazioni dei malviventi appunto la Polizia si è servita delle riprese delle telecamere delle banche e del Casinò, nonché di quelle di un autogrill che ha permesso l’individuazione del Simone.
Tutte le banconote che riportavano dal nord-Italia venivano nascoste in un casolare sperduto di proprietà di Pennacchione Antonio, padre del pregiudicato, e che è stato a tal proposito denunciato. Gli uomini della Polizia hanno qui trovato un contenitore con poco meno di 60 mila euro, tutti i restati, circa 240 mila, ovviamente saranno stati utilizzati per il gioco.
La rapina doveva fruttare almeno 30 mila euro, altrimenti non ne valeva la pena; infatti al magro bottino avvenuto in una banca di Porto San Giorgio, solo 800 euro, ha fatto seguito una seconda rapina nella stessa giornata presso la Carisap di Porto d’Ascoli.
L’operazione, denominata ‘Dirty money II’, non è stata semplice per l’identificazione, visto che i tre sono stati molto abili nel camuffarsi. Utilizzavano sempre lo stesso abbigliamento, ma cambiavano spesso fisionomia. Barba incolta o rasata, capelli tagliati o allungati e addirittura aumentavano o diminuivano di peso (e non di poco!): sembra che il Pennacchione da inizio indagini sia dimagrito di 20 kg, mentre Simone sia ingrassato più o meno della stessa cifra.
Ora Pennacchione, Simone e Nicolai sono trattenuti rispettivamente presso le case circondariali di Ascoli Piceno, Campobasso e Pescara.
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27/11/2008
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