Ventidio Basso: Tutta la notte per i Marlene Kuntz
Ascoli Piceno | L evento, organizzato dall'Assessorato alla Cultura di Ascoli Piceno in collaborazione con Piceno Eventi, ha sbalordito piacevolmente il pubblico ascolano.
di Giuseppina Pica

Marlene Kuntz
Un cerchio, due cerchi fino a diventare me, te, voi, brava gente? Che le luci si stanno per spegnere ed è bene prepararsi a quel che faran le onde concentriche, fuori e dentro di voi"
Alessandro Monchiero
I Marlene Kuntz nel concerto teatrale di ieri sera hanno concesso un assaggio della loro essenza.
Sono riusciti a far "sentire"; Venti frammenti che giostrano le sensazioni dei presenti, facendo emergere quell'attitudine che rende pressoché unici gli artisti.
Il loro punto di vista è espresso in modo ampio e chiaro, così fuori dal comune che colpisce al cuore con "violenza" e sorpresa. Sono ancora gli stessi ragazzi di Arezzo Wave quelli che si muovono sincopaticamente sul palco del Ventidio, gli stessi accordi, le stesse sensazioni, la stessa fortissima impressione di "Nuotare nell'Aria". E non è tornare indietro, bensì un unione coesa e ben strutturata fra passato e presente, ieri come oggi, ieri è sempre, ieri è presentimento di domani.
Il suono impregna le pareti del teatro le trasforma, non esiste uscita o via di fuga, il pubblico si alza in piedi, urla, sempre con più forza, urla: "Per tutta la notte", e tutti insieme pensiamo "Per tutta la notte". Il suono riempie il teatro egemone inconsapevole di quello che sta producendo, diventa eco univoco. A prescindere dal virtuosismo musicale certo, i Marlene Kuntz sono poesia tersa; riescono con quell'attenzione sospesa tra fascino e disincanto a ricreare immagini vive e tormentose, mentre la tensione riempie la platea che esplode.
E lui, Cristiano Godano è sempre li, non riesce a stare fermo, non riesce a non essere la presenza scenica del palcoscenico, si muove disarmonico, feroce, ed è la stessa persona che quando il sipario si apre ci sussurra: "Buon ascolto e grazie per la vostra presenza qui".
Stato d'Animo, Siberia (dei Diaframma), Musa, Uno, La Libertà (di Giorgio Gaber), Nuotando nell'Aria, La Canzone che scrivo per te, e tante altre sino a Lieve che davvero non poteva mancare e la chiusura con Impressioni di Settembre della PFM a suggerirci ciò che il poeta metodicamente tace.
"Non posso fare a meno di pensare che nell'amore ci sia qualcosa di essenzialmente sbagliato. Tra amici si litiga o ci si perde di vista, e anche tra parenti stretti, ma non c'è questo spasimo, questo patos, questa fatalità che sta attaccata all'amore. L'amicizia non ha mai l'aspetto di una condanna".
"Quando dico "due", ho già cominciato a contare e non vi è più limite. Esiste solo un numero vero: Uno. E l'Amore, a quanto pare, è l'esponente migliore di questa unicità"
Tratto da "La vera vita di Sebastian Knight" di Vladimir Nabokov
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04/04/2008
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Betto Liberati