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I nuovi spazi della carità

San Benedetto del Tronto | Nella mattinata di sabato 19 saranno inaugurati i nuovi ambienti della Caritas. Sono stati realizzati 5 vani con 19 posti letto e stanze per la socializzazione. La gioia del Vescovo Gestori: "Ringrazio tutti i volontari, sono persone meravigliose".

di Marco Braccetti

(da sinistra) Pietro Pompei, il Diacono Umberto Silenzi, Mons. Gervasio Gestori, Vincenzo Marini Marini, Don Romualdo Scarponi

Nuovi locali, nuovi servizi e sempre maggior attenzione all'accoglienza ed all'aiuto dei più bisognosi. Sarà inaugurata sabato 19 aprile (alle ore 11.00) la rinnovata "Casa della Carità", struttura diocesana gestita dalla Caritas che sorge in Via Madonna della Pietà 111.

I lavori di ristrutturazione dei vecchi vani sono partiti nel maggio 2005 ed hanno visto la fine in tempi record. Nella mattinata di oggi - venerdì 18 aprile - i nuovi ambienti sono stati presentati alla stampa nel corso di una conferenza tenutasi alla presenza del Vescovo Mons. Gervasio Gestori. Non è voluto mancare Vincenzo Marini Marini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che ha contribuito alla realizzazione della "Casa della Pietà" con una forte donazione.

I lavori hanno interessato 430 mq. Sono state realizzate 5 stanze con 19 posti letto. E stato inoltre predisposto un appartamento di 120 mq per un gruppo di suore provenienti dal Messico, che presto abiteranno nella struttura diretta dal Diacono Umberto Silenzi, diventandone le custodi ed aiutando 24 ore su 24 le tante persone che giornalmente vengono a chiedere sostegno. Ma le migliorie non sono terminate qui. Entro il 2008, infatti, sarà pronto un altro piano della struttura, che ospiterà dei mini appartamenti ( per un totale di altri 430 mq) destinati ai nuclei familiari in difficoltà.

Nel suo intervento il Vescovo Gestori ringrazia di tutto cuore i volontari che quotidianamente operano nella struttura: "Sono persone meravigliose. Senza il loro contributo chiuderemo immediatamente".

L'alto prelato cita Sant'Agostino: "Gli spazi della carità domandano di essere allargati" e sottolinea come: "dopo la sistemazione degli spazi per la cucina ed il pranzo - lo scorso anno sono stati serviti 15mila pasti ndr - per l'ascolto e l'accoglienza per i servizi igienici e le docce - nel 2007 sono state fatte 1008 docce con servizi di cambio d'abito ed indumenti intimi ndr - è stato preparato un piccolo ambiente per il servizio sanitario e domani inaugureremo alcuni appartamenti per alloggiare provvisoriamente persone e famiglie in difficoltà".

Tra i molteplici meritori servizi che la struttura offre ai più poveri vale la pena citare il servizio medico di ecocolordoppler gratuito per la prevenzione dell'ictus celebrale, ma anche lo sportello lavoro per chi ha bisogno di una nuova occupazione e la raccolta dai supermercati di cibi in scadenza e la realizzazione di pacchi viveri da donare alle famiglie indigenti.

Mons. Gestori continua affermando di sentire forte il bisogno di avere più spazio. Infatti dovranno presto essere realizzati un poliambulatorio ed uno studio dentistico: "Anche la cappella deve essere più ampia - afferma il Vescovo - per questo chiederò all'Azione Cattolica di lasciare liberi gli spazi attualmente occupati all'interno della struttura per avere maggiori spazi da destinare al servizio di carità". Nel contempo viene assicurato che l'A.C. troverà accoglienza negli ambienti recentemente acquistati accanto alla Cattedrale Madonne della Marina.

Infine il Vescovo esprime un desiderio che vuole anche essere una direttiva: "La testimonianza d'amore qui offerta sia sempre umile, discreta, generosa, sincera, con l'unico scopo di aiutare quanti possono avere bisogno, senza alcuna preferenza se non quella della maggiore necessità. Auspico che la nostra Chiesa diocesana sia sempre pronta a servire per essere credibile e per risultare più efficace dell'annuncio del Vangelo".

In conclusione le parole del Presidente Marini Marini che sottolinea gli elementi fondamentali di intervento della Fondazione: "Prima di tutto l'impegno della produzione di reddito, perché senza adeguati rendimenti non è possibile erogare e svolgere il nostro ruolo istituzionale. Ma poi ci preme creare del valore aggiunto a beneficio della comunità, derivante dalla superiorità del valore sociale delle erogazioni rispetto a quello meramente finanziario".

In riferimento alla Casa della Carità, secondo Marini Marini, il valore aggiunto è dato oltre che dal fine benefico, soprattutto dall'impegno gratuito di tanti volontari che permettono alla società di ricevere valore sociale, traducibile in servizi per soddisfare i bisogni reali di persone in difficoltà.

18/04/2008





        
  



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