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Dei "genitori professionali" per rilanciare l'affido in famiglia

San Benedetto del Tronto | Parte un programma per favorire gli affidi familiari di minori provenienti da famiglie problematiche. Il progetto approvato dal comitato dei sindaci dell'Ambito sociale 21 è stato realizzato in collaborazione con l'ASUR12.

di Marco Braccetti

Un momento della presentazione del programma di affidi-adozioni approvato dal comitato dei sindaci dell'Ambito sociale 21.

Un progetto complesso ed ambizioso con l'obiettivo di dare spinta e rilanciare la cultura dell'affidamento e dell'accoglienza di minori provenienti da famiglie in difficoltà. L'iniziativa nasce dalla volontà dei quattordici comuni operanti nell'Ambito Sociale 21 e può contare sul sostegno dell'ASUR12.

Nella mattinata di oggi, mercoledì 5 marzo, le linee guida del programma sono state presentate alla stampa da Loredana Emili, assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Benedetto. La dott.ssa Emili era affiancata dal sindaco di Grottammare Luigi Merli e dai colleghi di Ripatransone ed Acquaviva Picena De Angelis e Giambartolomei. Erano inoltre presenti il consigliere comunale Palestini, il coordinatore dei Consultori nelle Asur Zone Territoriali 12 e 13 Vincenzo Luciani, Pietro D'Angeli dirigente comunale dei Servizi Sociali e la dott.ssa Fabrizia Talamonti.

Domani partirà una grande campagna d'ascolto. I responsabili del progetto s'incontreranno con le parrocchie, le associazioni di volontariato e le famiglie che già hanno assistito minori in difficoltà provenienti da un altro nucleo familiare.

Dopo questa prima fase si arriverebbe a stilare un vero e proprio albo di famiglie disponibili all'affido. In seguito partirebbero dei corsi per formare le famiglie allo svolgimento di tale non certo facile compito. Si organizzerebbero anche dei corsi di aggiornamento per le mamme ei papà che in passato hanno aperto la propria casa all'accoglienza.

Al termine del percorso formativo si avrebbero dei "genitori professionali" (questa la dicitura adottata anche da altre realtà territoriali, come Ancona e Torino, dove tale progetto è gia in fase avanzata). A tali figure sarebbero affidati dei minori in età adolescenziale, per un tempo massimo di due anni. Uno dei due membri del nucleo familiare non deve essere occupato o deve avere un'occupazione part-time. E' previsto un rimborso spese di 900/1.000 Euro al mese.

Tra gli obiettivi di questo progetto vi è l'aumento degli affidi in famiglia. In Italia, ad oggi, sono ben 15.000 i minori ospitati in strutture che, per quanto adeguate professionalmente, non possono certo essere  paragonate ad un ambiente familiare domestico.

Un incremento degli affidi in famiglia farebbe risparmiare anche gli Enti Pubblici. Il Comune di San Benedetto, ad esempio, lo scorso anno ha speso quasi 400mila Euro per sovvenzionare strutture di accoglienza minorile.

05/03/2008





        
  



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