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Roberto De Angelis: "Il tempo delle lamentele è finito. Dobbiamo essere propositivi"

Cossignano | Il Sindaco parla del neonato Consiglio delle autonomie locali: "Dovrà essere un luogo dove dare voce alle istanze delle autonomie, dove i componenti si fanno portatori di istanze pluralistiche dei territori piuttosto che di meri interessi partitici".

Roberto De Angelis - Sindaco di Cossignano

Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato firmato da Roberto De Angelis, Sindaco di Cossignano e Componente del Consiglio delle Autonomie Locali:

"Con la costituzione del Consiglio delle autonomie locali (CAL), presieduto da Luana Angeloni sindaco di Senigallia, si è aperto un nuovo capitolo di consultazione e di raccordo tra la Regione Marche e gli Enti Locali, così come delineato dall'impianto del titolo V della Costituzione e dal nuovo Statuto regionale. Al di là dei limiti che la legge regionale n. 4 del 10 Aprile 2007 (Disciplina del CAL) può contenere, è opportuno cogliere l'importanza della costituzione dell'organo, poiché esso dà forma e sostanza al sistema regionale delle autonomie locali.

Un sistema in cui sussidiarietà e leale collaborazione si dovranno intrecciare indissolubilmente per dare vita ad un raccordo strutturale permanente. Il potenziale del Consiglio delle autonomie locali si rileva sia nella dimensione ordinamentale, considerando che esso è la prima forma di cooperazione organica ad essere costituzionalizzata (quale contenuto "necessario" dello statuto regionale), sia nella dimensione istituzionale, in relazione agli assetti dinamici della forma di governo.

L'organo dovrà contribuire all'inveramento dei principi di pari dignità istituzionale (formale e materiale) tra Stato, Regioni ed Enti locali, così come proclamato nella norma della Costituzione, in modo da realizzare un efficiente sistema di cooperazione tra i diversi governi territoriali, al servizio dello sviluppo civile, sociale ed economico della realtà marchigiana.

È possibile immaginare che il Consiglio delle autonomie locali possa diventare, rispetto al Consiglio Regionale, una seconda Camera, pur se priva di potestà legislativa, dotata di competenza concorrente ed esclusiva, nella generalità di compiti e funzioni amministrative attribuite agli Enti Locali.

Un luogo, quindi, dove dare voce alle istanze delle autonomie, dove i componenti si fanno portatori di istanze pluralistiche dei territori piuttosto che di meri interessi partitici; un luogo dove si possa svolgere la funzione di vigilanza della sussidiarietà e dei principi irrinunciabili della differenziazione e dell'adeguatezza, corollari troppo spesso ingiustificatamente trascurati ma importanti per l'individuazione dei centri di imputazione delle responsabilità ai vari livelli territoriali di governo; la sede privilegiata, insomma, di una proficua collaborazione, caratterizzata da una sua istituzionale incisività.

Il successo dell'istituto dipenderà dalla volontà di ciascun componente, dalle competenze e dalla capacità di acquisire le conoscenze adeguate per poter esprimere, con coscienza e cognizione di causa, pareri sulle specifiche proposte che arriveranno dal Consiglio e della Giunta regionale.

Tra l'altro il CAL potrà anche esercitare l'iniziativa delle leggi regionali. Per questo, quale rappresentante dei comuni sotto i 5000 abitanti della "nuova" provincia ascolana, voglio qui sollecitare l'attenzione e il contributo di quanti, con forte senso di responsabilità e passione, secondo le proprie competenze e conoscenze, sono già quotidianamente impegnati ad esercitare responsabilità politiche e amministrative in funzione del bene comune. Il tempo delle lamentele è finito.

Bisogna agire, essere propositivi, fare sponda comune, essere coesi e motivati nel richiamare l'attenzione sui piccoli comuni. Dobbiamo fare sintesi, articolare interrogazioni o mozioni da presentare al CAL, ordinariamente convocato il primo venerdì di ogni mese.

È mia intenzione, rispetto a coloro che risponderanno a questo appello, di assicurare un'intensa e diretta partecipazione dell'attività del Consiglio della Autonomie Locali per realizzare, attraverso la collaborazione interistituzionale, la nuova stagione di programmazione "integrata", sempre più congrua, pertinente ed adeguata alle esigenze, ai bisogni e alle aspettative dei cittadini che rappresentiamo. Solo così potremo auspicare un risorgimento dei Comuni, dentro un rinnovato tessuto amministrativo su cui fondare nuove speranze".

05/03/2008





        
  



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