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Carlo Petrini tra le «50 persone che potrebbero salvare il pianeta» secondo The Guardian

Ancona | La lista è stata stilata dai corrispondenti economici, ambientali e scientifici della redazione del quotidiano anglosassone consultando personalità di spicco del dibattito ambientale.

Slow food Marche

Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, è tra le 50 persone che «potrebbero salvare il pianeta», secondo l'autorevole quotidiano The Guardian, il quale ha stilato una lista di personalità che si sono distinte per il loro impegno nel combattere inquinamento ed effetto serra, nella salvaguardia degli ecosistemi, nella promozione di metodi di sviluppo sostenibile, nella tutela di specie animali e vegetali in via d'estinzione. Petrini è l'unico italiano presente nell'elenco.

La lista è stata stilata consultando personalità di spicco del dibattito ambientale come il consulente scientifico sui cambiamenti climatici del governo inglese Bob Watson, la biologa e Premio Nobel Wangari Maathai, la fisica ed ecologista Vandana Shiva, il responsabile di Green Peace International Gerd Leipold ecc.

Tra i 50, politici come Angela Merkel, Al Gore e il sindaco di Londra Ken Livingstone, personaggi del jet set hollywoodiano come Leonardo Di Caprio, il patriarca della chiesa ortodossa Bartolomeo I. E poi premi Nobel, biologi, attivisti, imprenditori, ma anche gente meno conosciuta, come l'inventore di un sistema per risparmiare energia nei refrigeratori, o un ragazzo che raccoglie impressionanti quantità di fondi per salvare le tigri in via d'estinzione in India, oppure contadini custodi di semi che garantiscono la salvaguardia della biodiversità.

Qui di seguito la motivazione della presenza di Carlo Petrini nella lista dei 50 di The Guardian:

«Carlo Petrini è l'unico attivista anti McDonald's che abbia accesso agli uffici di David Cameron, David Milliband, Carlo d'Inghilterra, Al Gore e Barack Obama. Il fondatore del movimento internazionale Slow Food, segnalato da Vandana Shiva, è ammirato da buongustai facoltosi per il suo impegno nella promozione della qualità del cibo, delle produzioni agroalimentari su piccola scala, della riscoperta della convivialità e di uno stile di vita dai ritmi meno frenetici. Ma Petrini, un italiano di sinistra vecchio stampo, ha propositi molto più importanti della semplice tutela della sardina o del crudo di Parma. Il movimento Slow Food oggi è presente in 100 Paesi e sta combattendo la cultura del fast food e delle multinazionali del settore agroalimentare, responsabili di gravi danni per l'ambiente».

10/01/2008





        
  



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