Corso di guardiacaccia, nessuna penalizzazione per il Fermano ma scelta obbligata
Ascoli Piceno | Ricevuta una precisazione dalla Provincia di Ascoli Piceno sulla questione del corso di aggiornamento diretto alle guardie venatorie.

Di seguito il comunicato inviato dalla Provincia di Ascoli Piceno in merito al corso di aggiornamento per le guardie venatorie.
"Con riferimento alle critiche avanzate da alcune guardie venatorie sulla sede scelta dalla Provincia per lo svolgimento del corso obbligatorio di aggiornamento, si sottolinea che su 268 domande pervenute (di cui 116 da parte di nuovi aspiranti alla qualifica), 82 , cioè il 30%, provenivano dal comprensorio fermano e 186, ovvero il 70%, da quello ascolano. C'è da aggiungere che mentre le domande provenienti dal fermano sono state inoltrate da persone residenti in numerosi comuni distribuiti in tutta l'area, da Montefortino fino a Porto S. Elpidio, quelle dell'ascolano sono state presentate da persone all'80% residenti nella città di Ascoli Piceno.
Nell'organizzare il corso, dunque, si è tenuto conto di questo dato ma anche di altre necessità: individuare una sala capace di contenere un numero così elevato di partecipanti, trovare una struttura dotata di parcheggi per evitare di creare intralci alla circolazione, avere personale disponibile che non gravasse sui costi con missioni e rimborsi spese.
Si coglie l'occasione per ricordare che la legge regionale in materia obbliga le Province a svolgere ogni due anni corsi di aggiornamento per guardie venatorie volontarie di 26 ore a cui sono tenuti a partecipare, per almeno i due terzi delle lezioni, le guardie venatorie volontarie già abilitate se vogliono il mantenere la qualifica di Guardia venatoria volontaria. La Provincia è consapevole che seguire un corso di aggiornamento così articolato ogni due anni comporta uno sforzo non indifferente per persone che lo fanno per volontariato. Per questo l'Ente è impegnato a chiedere alla Regione che, in sede di modifica della legge e della relativa regolamentazione, si preveda l'obbligo del corso solo in coincidenza con importanti scadenze come il Piano faunistico oppure in occasione dell'introduzione di novità normative.
Il problema sarà comunque oggetto di ulteriore approfondimento con le associazioni a cui appartengono le guardie che hanno sollevato il problema".
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05/12/2007
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Betto Liberati