A tutti gli imprenditori di buona volontà
Ascoli Piceno | Un invito alla riflessione da parte del sindacato CGIL affinché non venga deprezzata la capacità lavorativa del complesso industriale.

La cartiera Ahlstrom di Ascoli Piceno
Riceviamo e pubblichiamo di seguito il comunicato inviato da Enzo Impiccini della CGIL Cartiera Ahlstrom, che interviene sul caso della cartiera ascolana.
"Dopo la sbornia mediatica dei primi giorni durante i quali era sempre citata dalla stampa locale, la crisi della Cartiera Ahlstrom sta oggi attraversando un momento di pausa informativa con i riflettori momentaneamente spenti sulla nostra vicenda.
Vogliamo approfittare quindi di questa pausa per approfondire alcuni concetti e chiarire alcune delle voci che ci riguardano.
Anzitutto è da chiarire che al posto della Cartiera ci può essere solo un'altra Cartiera. Questo dato di continuità deve viaggiare di pari passo con la constatazione delle dimensioni di questo impianto.
La Cartiera per poter essere competitiva deve produrre le carte speciali che oggi produce ed in quantità molto vicine a quelle attuali (circa 75.000 Tonnellate annue).
Fare un prodotto diverso o minori quantità significherebbe una ripercussione sul numero degli addetti o sulle capacità commerciali svilendo quindi le potenzialità di questo impianto.
Detto questo, non neghiamo la possibilità che una cordata locale possa essere interessata ad acquistare questo impianto anche perché (e qui vorremmo mettere altre pulci negli orecchi di chi ancora non le ha avute) il prezzo di acquisto è senz'altro conveniente tenendo conto che solo come terreno industriale e artigianale valiamo oggi circa 7 milioni di Euro (dati Consind).
Se si parte da questo valore, chiunque può ben comprendere la nostra preoccupazione che si presentino speculatori piuttosto che industriali della carta.
Se ci fossero industriali che vogliono continuare a produrre siano essi locali o esteri, al punto in cui è arrivata questa proprietà nella sua decisione di chiudere l'impianto, debbono capire che un impianto Cartario è uno dei pochi a livello industriale nel quale la macchina segue l'uomo e non viceversa.
La professionalità degli addetti è quindi la prima cosa da salvaguardare anche tenendo conto di 46 anni di attività nel settore.
Qualsiasi imprenditore sarà ancora di più quindi benvenuto se vorrà avvalersi di questa alta professionalità in un rapporto di collaborazione societario o di partnerariato che riesca a capitalizzare al meglio il lavoro non escluso quello del settore commerciale che è uno dei più delicati e altalenanti fra tutto il panorama industriale italiano.
La Cartiera a metà Gennaio 2008 sarà definitivamente chiusa con tutto il personale in cassa integrazione (si spera) in attesa di proposte di riapertura.
Si deve fare in fretta questa operazione perché impianti delicati come i nostri ogni giorno che passa si deteriorano sensibilmente.
Questo scritto vuole quindi essere un invito anche a imprenditori locali perché contattino le organizzazioni dei lavoratori sulle tipologie di prodotto, sulla qualità e sulla sua commercializzazione.
Dobbiamo cercare di uscire insomma da questa brutta esperienza facendo tesoro di tutti gli errori e sprechi delle passate gestioni, affinché un gioiello cartario come il nostro si rivitalizzi e ricominci a produrre anche come polo cartario importante in una zona (Ascoli Piceno) che si sta progressivamente impoverendo sul versante industriale".
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05/12/2007
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