Fuggite cervelli, fino a che siete in tempo...
San Benedetto del Tronto | Il destino del vecchio Ballarin sarà oggetto del vezzo di una grande firma. E qui sorge spontanea una domanda: ma perchè proprio mondiale? Non abbiamo abbastanza professionisti nell'architettura in Italia? Non ci credo e non voglio crederci.
di Matteo Pagnoni

Quasi a sorpresa apprendiamo dalla conferenza stampa della mattinata del 29 novembre che l'acquisto dell'area demaniale del vecchio stadio Ballarin è cosa fatta.
L'area, ampliata fino al suo intero perimetro, comprendente quindi lo spazio dove oggi trovano spazio i carri del carnevale, sarà in futuro, non più prossimo, donata alla Fondazione Carisap.
L'obiettivo della stessa Fondazione, dalle parole del Presidente Vincenzo Marini Marini,è quello di "Fungere da moltiplicatore". La Fondazione gioca in borsa, investendo molte volte denaro a rischio. Fino ad oggi i risultati, dal 2001, sono rappresentati da una parabola crescente.
Gli utili poi sono "riversati" sul territorio Piceno, dagli Appennini al mare, come ha tenuto a precisare Marini Marini, poichè oggi ha un ulteriore senso la concezione di territorio. Ed ecco spiegata la funzione di moltiplitore verso il sociale.
Ma veniamo al progetto ambizioso dell'ormai ex Ballarin. Gli 8 o 10 milioni di euro, solamente ipotizzati, non saranno spesi tutti e subito. La Fondazione ha optato per un muto trentennale e questo come si giustificherebbe? Dal fatto che, togliendo utili e patrimonio dal gruzzolone, si perderebbero anche soldi necessari ad effettuare operazioni finanziario - economiche.
"La Fondazione non è un organo democratico, ecco perchè potrà permettersi di spendere quanto riterrà giusto nell'individuazione di una grande firma dell' architettura a livello mondiale" precisa il Presidente.
Non esiste ancora un'idea precisa sul cosa si andrà a costruire, forse una sala polifunzionale. Di certo ci sono solamente i vincoli a cui è sottoposta l'area.
L'occasione è grande. Potrebbe rivelarsi da qui a 5 anni un vanto per San Benedetto la realizzazione di un'importante struttura "firmata", se non altro per il turismo e l'immagine della città
Quindi il destino del vecchio Ballarin sarà oggetto del vezzo di una grande firma. E qui sorge spontanea una domanda: ma perchè proprio mondiale? Non abbiamo abbastanza professionisti nell'architettura in Italia? Non ci credo e non voglio crederci. Non saranno firme da Champions League, ma da alta classifica si.
Fuggite cervelli, finchè siete in tempo...
L'area, ampliata fino al suo intero perimetro, comprendente quindi lo spazio dove oggi trovano spazio i carri del carnevale, sarà in futuro, non più prossimo, donata alla Fondazione Carisap.
L'obiettivo della stessa Fondazione, dalle parole del Presidente Vincenzo Marini Marini,è quello di "Fungere da moltiplicatore". La Fondazione gioca in borsa, investendo molte volte denaro a rischio. Fino ad oggi i risultati, dal 2001, sono rappresentati da una parabola crescente.
Gli utili poi sono "riversati" sul territorio Piceno, dagli Appennini al mare, come ha tenuto a precisare Marini Marini, poichè oggi ha un ulteriore senso la concezione di territorio. Ed ecco spiegata la funzione di moltiplitore verso il sociale.
Ma veniamo al progetto ambizioso dell'ormai ex Ballarin. Gli 8 o 10 milioni di euro, solamente ipotizzati, non saranno spesi tutti e subito. La Fondazione ha optato per un muto trentennale e questo come si giustificherebbe? Dal fatto che, togliendo utili e patrimonio dal gruzzolone, si perderebbero anche soldi necessari ad effettuare operazioni finanziario - economiche.
"La Fondazione non è un organo democratico, ecco perchè potrà permettersi di spendere quanto riterrà giusto nell'individuazione di una grande firma dell' architettura a livello mondiale" precisa il Presidente.
Non esiste ancora un'idea precisa sul cosa si andrà a costruire, forse una sala polifunzionale. Di certo ci sono solamente i vincoli a cui è sottoposta l'area.
L'occasione è grande. Potrebbe rivelarsi da qui a 5 anni un vanto per San Benedetto la realizzazione di un'importante struttura "firmata", se non altro per il turismo e l'immagine della città
Quindi il destino del vecchio Ballarin sarà oggetto del vezzo di una grande firma. E qui sorge spontanea una domanda: ma perchè proprio mondiale? Non abbiamo abbastanza professionisti nell'architettura in Italia? Non ci credo e non voglio crederci. Non saranno firme da Champions League, ma da alta classifica si.
Fuggite cervelli, finchè siete in tempo...
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29/11/2007
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