La situazione del gruppo Malavolta penalizza l'agricoltura del Piceno
Ascoli Piceno | La Cia chiede il pieno rispetto dell'accordo sottoscritto in Provincia nel corso della riunione del Tavolo Verde lo scorso mese di aprile.
La Cia Confederazione Italiana Agricoltori di Ascoli segue con particolare attenzione l'evolversi della situazione del Gruppo Malavolta.
L'associazione di categoria chiede il pieno rispetto dell'accordo sottoscritto in Provincia nel corso della riunione del Tavolo Verde lo scorso mese di aprile. In quella circostanza, lo ricordiamo, la Malavolta Corporate SpA è stato il primo gruppo nel panorama nazionale nella lavorazione di ortaggi industriali surgelati, radicato sul territorio piceno con due stabilimenti, quello di Rotella (OP MAROLLO scpa), e quello di Porto D'Ascoli (OP Verde Italia scpa ) a sottoscrivere un accordo con le organizzazioni professionali agricole operanti nel Tavolo Verde provinciale.
L'accordo, di validità triennale, permetteva di normare i passaggi affinché le parti potevano dialogare ricercando soluzioni in merito alla salvaguardia della redditività delle aziende agricole e, nel contempo, una garanzia all'industria per produzioni di qualità per riavviare il polo del freddo.
Tutto ciò è avvenuto con l'attuazione da parte dei coltivatori dei contratti di conferimento con le produzioni orticole dei nostri campi. In base all'accordo le aziende agricole avevano la certezza di lavorare sapendo che una grande impresa ritirerà il loro prodotto, dall'altro la Malavolta corporate si approvvigionava vicino ai luoghi di lavorazione riducendo i costi e assicurandosi un prodotto di alta qualità. "Mentre le aziende agricole hanno ottemperato agli accordi sottoscritti - sostengono alla Cia di Ascoli - non possiamo dire altrettanto per il gruppo Malavolta che ha generato uno scoperto considerevole sia per le forniture dello stabilimento di Porto d'Ascoli e sia per quello di Rotella".
Occorre quindi definire nel più breve tempo possibile e in maniera chiara e con le dovute garanzie per i coltivatori i nuovi contratti di semina sia per l'approvvigionamento dello stabilimento di Porto d'Ascoli e sia per quello di Rotella.
L'associazione di categoria chiede il pieno rispetto dell'accordo sottoscritto in Provincia nel corso della riunione del Tavolo Verde lo scorso mese di aprile. In quella circostanza, lo ricordiamo, la Malavolta Corporate SpA è stato il primo gruppo nel panorama nazionale nella lavorazione di ortaggi industriali surgelati, radicato sul territorio piceno con due stabilimenti, quello di Rotella (OP MAROLLO scpa), e quello di Porto D'Ascoli (OP Verde Italia scpa ) a sottoscrivere un accordo con le organizzazioni professionali agricole operanti nel Tavolo Verde provinciale.
L'accordo, di validità triennale, permetteva di normare i passaggi affinché le parti potevano dialogare ricercando soluzioni in merito alla salvaguardia della redditività delle aziende agricole e, nel contempo, una garanzia all'industria per produzioni di qualità per riavviare il polo del freddo.
Tutto ciò è avvenuto con l'attuazione da parte dei coltivatori dei contratti di conferimento con le produzioni orticole dei nostri campi. In base all'accordo le aziende agricole avevano la certezza di lavorare sapendo che una grande impresa ritirerà il loro prodotto, dall'altro la Malavolta corporate si approvvigionava vicino ai luoghi di lavorazione riducendo i costi e assicurandosi un prodotto di alta qualità. "Mentre le aziende agricole hanno ottemperato agli accordi sottoscritti - sostengono alla Cia di Ascoli - non possiamo dire altrettanto per il gruppo Malavolta che ha generato uno scoperto considerevole sia per le forniture dello stabilimento di Porto d'Ascoli e sia per quello di Rotella".
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24/11/2007
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