Il ministro Bianchi in Ancona
Ancona | Spacca: "Vogliamo sapere cosa il governo vuol fare delle Marche".
"Vogliamo capire cosa il governo vuole fare delle Marche, una regione che chiede che venga riconosciuto il suo ruolo e la sua importanza, visti gli ottimi risultati conseguiti sul fronte dello sviluppo e della crescita economica".
Così il presidente Gian Mario Spacca si è rivolto direttamente al ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, nel corso del convegno di Ancona. Spacca ha lamentato una disattenzione del governo nazionale sulla questione delle infrastrutture, sottolineando che "tutto quello che si sta realizzando è in realtà frutto di un'attenzione del territorio e di risorse comunitarie o di coinvolgimenti del mercato privato", come nel caso del project financing per l'uscita a ovest del porto di Ancona. Scelta che verrà replicata per la Fano - Grosseto: un'arteria stradale che lo stesso ministro Antonio Di Pietro ha detto essere un "collegamento fondamentale, perché unisce il Tirreno con l'Adriatico".
Spacca ha ricordato a Bianchi che le Marche hanno 27 distretti industriali: due più del Veneto e lo stesso numero della Lombardia. Le Marche, inoltre, sono la regione più artigiana d'Italia, con una forte proiezione all'estero. Hanno continuato a svilupparsi nel manifatturiero, ma hanno raggiunto risultati notevoli anche in altri settori.
Tra i 50 principali poli produttivi nazionali, nove sono marchigiani, mentre tra i 50 principali poli infrastrutturali, le Marche non sono rappresentate: "Un divario pesante - ha sottolineato Spacca - che penalizza la regione e che va rapidamente colmato. Un segnale stonato, se soprattutto si considera che anche altri segnali sono negativi, come la soppressione della fermata di Ancona per l'Eurostar. Adesso si parla pure dell'eventuale soppressione della fermata di Senigallia.
È chiaro quindi che la filosofia dell'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato è quella di privilegiare lo sviluppo del bacino di Rimini. Le Marche hanno bisogno di rispose chiara. Su queste tematiche abbiamo chiesto anche incontro al presidente del Consiglio dei ministri".
Così il presidente Gian Mario Spacca si è rivolto direttamente al ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, nel corso del convegno di Ancona. Spacca ha lamentato una disattenzione del governo nazionale sulla questione delle infrastrutture, sottolineando che "tutto quello che si sta realizzando è in realtà frutto di un'attenzione del territorio e di risorse comunitarie o di coinvolgimenti del mercato privato", come nel caso del project financing per l'uscita a ovest del porto di Ancona. Scelta che verrà replicata per la Fano - Grosseto: un'arteria stradale che lo stesso ministro Antonio Di Pietro ha detto essere un "collegamento fondamentale, perché unisce il Tirreno con l'Adriatico".
Spacca ha ricordato a Bianchi che le Marche hanno 27 distretti industriali: due più del Veneto e lo stesso numero della Lombardia. Le Marche, inoltre, sono la regione più artigiana d'Italia, con una forte proiezione all'estero. Hanno continuato a svilupparsi nel manifatturiero, ma hanno raggiunto risultati notevoli anche in altri settori.
Tra i 50 principali poli produttivi nazionali, nove sono marchigiani, mentre tra i 50 principali poli infrastrutturali, le Marche non sono rappresentate: "Un divario pesante - ha sottolineato Spacca - che penalizza la regione e che va rapidamente colmato. Un segnale stonato, se soprattutto si considera che anche altri segnali sono negativi, come la soppressione della fermata di Ancona per l'Eurostar. Adesso si parla pure dell'eventuale soppressione della fermata di Senigallia.
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24/11/2007
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