Luca Cordero di Montezemolo, snobba il presìdio sindacale davanti al teatro Ventidio Basso
Ascoli Piceno | Mandozzi:"Una vera e propria caduta di stile, inaspettata e per questo ancora più cocente per tutto il territorio, da parte di chi dovrebbe avere la giusta sensibilità e maggiore rispetto verso la collettività tutta"
di Emidio Mandozzi*

Luca Cordero di Montezemolo
Una "caduta di stile", che purtroppo però sottende ad una visione miope, nella sua evidente parzialità, delle esigenze e dei bisogni di una parte di società, i lavoratori, che in questo momento avrebbero (e in un certo qual modo si aspettavano ieri) invece bisogno di segnali di incoraggiamento e di iniezioni di fiducia verso il futuro, che nell'Ascolano è dipinto a tinte assai fosche.
Questo ci saremmo aspettati dal Presidente Montezemolo, con i lavoratori assiepati ieri davanti al Massimo ascolano non certo per denigrarlo o, peggio, sbeffeggiarlo, ma solo per renderlo partecipe della loro incresciosa situazione occupazionale ed economica.
Una situazione che, dal lato dell'ordine pubblico, più tranquilla non ci si poteva aspettare (riconosciuta anche dalle Forze dell'Ordine presenti), con Cgil, Cisl e Uil a garantirla.
E sono convinto che alcuni manifestanti lo avrebbero pure applaudito, il Presidente Montezemolo, se solo si fosse degnato di prestare un minimo di attenzione ai loro drammatici problemi, quali quelli di ritrovarsi senza lavoro e senza stipendio per tirare avanti la famiglia ed i figli. Quei figli che lo aspettavano dentro al Ventidio, fiduciosi di poter ascoltare, oltre alla rincorsa competitiva, anche parole ricche di sentimento e di sensibilità umana.
Credo che siano stati delusi, così come il Presidente Montezemolo ha deluso noi, le istituzioni locali, quasi irrise dalle parole sferzanti ed immeritate che ci sono piovute addosso, ma quel che è ancora più grave, il comportamento tenuto dai vertici confindustriali ha offeso larga parte della società picena, che non è certo composta solo da imprenditori o pseudo-tali.
Inspiegabile, inoltre, il comportamento tenuto in questo frangente dai dirigenti della locale Associazione degli Industriali, che oltre a (presumibilmente) mal consigliare il percorso al loro Presidente, hanno dato l'impressione solo di volersi curare del "bon ton", della corretta ospitalità, cacciando la polvere dei problemi del territorio sotto divani e poltrone del "salotto buono" della città. Francamente, non è stato certo un bel vedere.
*Assessore alla Formazione Professionale
e Politiche attive del Lavoro
della Provincia di Ascoli Piceno
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20/11/2007
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