Il Presidente della Provincia commenta il dibattito relativo alla mozione sugli studi di settore
Ascoli Piceno | Le osservazioni di Massimo Rossi su presunte strumentalizzazioni politiche dell'episodio accaduto in Consiglio.
di Massimo Rossi
La redazione del Quotidiano.it pubblica in forma integrale il testo della nota inviata il 4 ottobre dal Presidente della Provincia, Massimo Rossi, che commenta il suo intervento a proposito del dibattito legato alla mozione sugli studi di settore.
"L'uscita dei consiglieri provinciali di opposizione in merito allo svolgimento del dibattito sulla mozione sugli studi di settore merita alcune precisazioni.
Il sottoscritto è intervenuto in Consiglio soltanto in fase di dichiarazione di voto per due valutazioni: pur condividendo la critica all'attuale formulazione degli studi di settore, ho fatto osservare che non condividevo la premessa, tutta improntata alla richiesta di abbassare le tasse, e che il dispositivo era formulato in modo assolutamente incomprensibile.
Sulle premesse del documento ho espresso il mio parere contrario perché sono fermamente convinto che non si debba discutere tanto di riduzione delle tasse quanto di una più equa distribuzione del carico fiscale in un Paese dove c'è gente che si è arricchita e si sta arricchendo in modo smisurato, e non fa nulla per nasconderlo, e gente che non riesce ad arrivare a fine mese.
E poi si deve discutere di una riqualificazione della spesa pubblica che cambi radicalmente la qualità della vita degli italiani: ad esempio, visto che circa la metà delle scuole ancora è fuori regola, varando un piano straordinario per la messa a norma degli edifici che garantisca sicurezza ai nostri figli, una seria politica del trasporto pubblico per far sì che gli autobus siano sempre più comodi e puntali entrando finalmente in competizione con l'automobile, uno sforzo per incentivare la produzione di energia da fonti alternative per affrancarci almeno un po' dalla schiavitù del petrolio e rallentando la corsa verso il collasso della Terra.
L'esito della votazione è stato condizionato dalla confusione con cui si è sviluppato il dibattito ma soprattutto dall'indisponibilità della minoranza a riformulare il testo in modo che incontrasse il consenso dell'intero Consiglio: disponibilità inizialmente manifestata dal consigliere Marinangeli, firmatario della mozione, ma che poi l'intero centrodestra ha ritirato. Questo comportamento e i toni aggressivi ora usati dai consiglieri d'opposizione tradiscono la volontà di strumentalizzare l'episodio per fini puramente politici: gli interessi delle categorie produttive, artigiani, professionisti, commercianti, c'entrano ben poco".
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05/10/2007
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Betto Liberati