La delibera in questione ha ad oggetto il conferimento di numerosi incarichi a soggetti esterni all'Amministrazione mediante la stipula di contratti di co.co.co.
La vigente normativa in materia prevede che le P.A. possano ricorrere alla stipula di co.co.co. per il conferimento di incarichi a soggetti esterni all'Amministrazione stessa.

Tuttavia esistono diversi limiti a tale procedura.
L'art. 32 del Decreto Bersani, che ha modificato l'articolo 7 del Decreto legislativo n. 165 del 2001, prevede, infatti, che :
"Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di provata competenza, in presenza dei seguenti presupposti:

a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite dall'ordinamento all'amministrazione conferente e ad obiettivi e progetti specifici e determinati;
b) l'amministrazione deve avere preliminarmente accertato l'impossibilita' oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno;
c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata
d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione.
6-bis. Le amministrazioni pubbliche disciplinano e rendono pubbliche, secondo i propri ordinamenti, procedure comparative per il conferimento degli incarichi di collaborazione"

La possibilità di ricorrere a rapporti di collaborazione solo per prestazioni di elevata professionalità ed autonomia ha come scopo principale quello di evitare che le pubbliche amministrazioni ricorrano a rapporti di collaborazione coordinata e continuativa in sostituzione dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato eludendo così le norme sull'accesso alla pubblica amministrazione tramite concorso pubblico, nonché i principi di buon andamento e imparzialità sanciti dall'articolo 97 della Costituzione e le norme in materia di contenimento della spesa.

In realtà, i co.co.co. stipulati dal Comune di Ripatransone non sembrano essere totalmente conformi alla norma. Essi, infatti, hanno ad oggetto l'espletamento di servizi vari, alcuni dei quali non necessitano affatto di "elevata competenza e professionalità" (operatori mensa scolastica, pulizie di edifici comunali e manutenzione del patrimonio), altri dei quali, invece, necessitano di specifiche qualifiche (puericultrici e assistenti sociali) ma sono stati stipulati nei confronti di ragazzi la cui competenza professionale è tutta da verificare.

Inoltre, le procedure comparative per il conferimento degli incarichi non sono state rese pubbliche, avendo l'Amministrazione approvato con delibera di Giunta la stipula di co.co.co. nei confronti di persone ben determinate facenti parte di una ex cooperativa che ha cessato di esistere nel giugno del 2006. La cosa più curiosa di tutte è che tra i "contrattisti" ci sono ragazzi legati ad assessori e dipendenti dell'attuale (e della passata) amministrazione comunale da stretti rapporti di parentela.

Noi di AN temiamo, allora, che l'Amministrazione abbia utilizzato lo strumento del co.co.co. per evitare il ricorso a contratti di lavoro subordinato, eludendo così le norme sul reclutamento del personale con regolare concorso pubblico.
Al fine di verificare la regolarità della procedura posta in essere dal Comune, il Gruppo di AN rende noto lo svolgimento di indagini e controlli in merito e annuncia che farà presto un'interrogazione consiliare per avere chiarimenti.