Mons. Gervasio Gestori, vescovo della Diocesi, interviene in merito al dipinto “Contro tutti i fili spinati del mondo”. Ne riportiamo il comunicato ufficiale. “In questo tempo in cui il mondo sembra interessarsi solo all’economia, che muove ogni cosa ed è fonte prima della violenza e dell’oppressione di ogni genere e delle guerre in ogni parte del mondo, ben vengano tutte quelle iniziative che in qualche modo cercano di scuotere l’uomo dalla sordità e dalla cecità.”

Dipinta su muro a Grottammare, l’opera “Contro tutti i fili spinati del mondo” dell’artista Carlo Gentili merita apprezzamento e considerazione perché , posta all’attenzione di ogni passante, aiuta a riflettere e a formare coscienze rispettose di donne e uomini indifesi, vittime di soprusi umani. Esorto anche l’artista a perseverare in questo filone in cui sente di poter coniugare l’ispirazione artistica con motivazioni di impegno nel sociale.”

Anche il redattore de “L’Osservatore Romano”, Padre Gino Concetti si è espresso in merito al dipinto. “Il filo spinato indica una condizione fisica di schiavitu’, un incubo, una notte che offusca la mente e impedisce di vedere la luce. Ci sono poi le ideologie che imprigionano piu’ dei fili spinati: sono le ideologie assolutistiche materialistiche, culturali, tutto cio’ che opprime l’uomo e si trasforma in sistemi politici, economici e sistemi di vita. In merito al dipinto citando Dante Alighieri si puo’affermare : “Libertà vo cercando ch’è sì cara” .