I turisti stranieri diminuiscono nel territorio abruzzese e stanno più attenti al portafoglio
Pescara | Turismo in Abruzzo: incrementano lievemente i pernottamenti, ma scendono il numero di viaggiatori stranieri e soprattutto la spesa sostenuta nei capoluoghi della regione
di Luigina Pezzoli
Diminuiscono vertiginosamente i numero di turisti che decidono di trascorre le loro vacanze nelle località abruzzesi, elaborando i dati emerge dal 2006 ai primi sei mesi di quest’anno i viaggiatori presenti nella provincia di Pescara passano dai 102 mila alle 78 mila, nel capoluogo teramano scendono dai 25 ai 21 mila e nel capoluogo aquilano si passa dai 33 ai 25 mila unità.
Soltanto nella provincia di Chieti nei primi sei mesi del 2007 il numero di coloro che hanno scelto come località di vacanze il territorio provinciale è cresciuto dai 22 mila dello scorso anno ai 23 mila di quest’anno. Inoltre, prendendo in considerazione i pernottamenti effettuati dagli stranieri in vacanza nei capoluoghi abruzzesi emerge che soltanto nelle province di Chieti e Teramo sono aumentati nei primi sei mesi del 2007 passando, rispettivamente dai 228 dello scorso anno ai 291 mila di quest’anno e dai 364 mila ai 394 mila, mentre negli altri capoluoghi, considerando lo stesso periodo sono diminuiti vertiginosamente.
Infatti a L’Aquila si è passati dai 354 mila dello scorso anno ai 193 di quest’anno e a Pescara dai 865 ai 549 mila. E tra le nuove esigenze dei vacanzieri, oltre a soggiorni più brevi diminuiscono anche le spese sostenute, segno evidente che i turisti dopo aver scelto le mete di mare, o il relax delle verdi colline presenti nella regione Abruzzo sono diventanti più parsimoniosi.
Lo conferma il fatto che in provincia di Pescara mentre lo scorso anno la spesa tra gennaio e giugno era pari a 57 milioni di euro quest’anno ha subito una contrazione, nello stesso periodo in considerazione, arrivando a 41 milioni di euro. Analoga situazione nelle province di L’Aquila e Chieti, dove considerando lo stesso periodo, la spesa scende, rispettivamente a 9 milioni e 2 milioni di euro. Soltanto il capoluogo teramano segnala una crescita passando dai 15 milioni di euro del 2006 agli 17 milioni di euro di quest’anno. In sintesi si può senza alcun dubbio affermare che anche in Abruzzo il turismo conferma quella tendenza nazionale che vede i viaggiatori non rinunciare, anche solo per qualche giorno, a lasciare le proprie città infatti scelgono soggiorni più brevi e sono molto attenti al portafoglio.
Questo è quanto emerge da uno studio svolto da Uic-Ufficio Italiano dei Cambi i cui dati per la regione Abruzzo sono stati rielaborati dall’agenzia giornalistica Dalla A alla V.
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28/09/2007
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